In questi giorni si sta discutendo sul decreto aiuti quater che potrebbe comportare alcune misure in tema di energia e in particolare per alleggerire il caro bollette. Giorgia Meloni ha quindi deciso di innalzare i cosiddetti french benefit, ovvero il bonus bollette a carico del datore di lavoro.
Il presidente del consiglio se ne vanta come se fossero una vera e propria misura contro il canone regia e infatti dichiara: “Sono una tredicesima esentasse“. Non è chiaro ancora però quali siano i lavoratori fortunati a cui il datore di lavoro voglia regalare 3000 euro.
Bonus bollette 3000 euro: una manovra che non aiuterà i lavoratori
Come sappiamo prima il bonus bollette che non va confuso con il bonus sociale erogato da Arera per conto del governo con una manovra che comporterà uno sconto in bolletta per tutti coloro che hanno un reddito inferiore ai 20.000 euro, in questo caso parliamo proprio di un bonus da 3000 euro in busta paga completamente esentasse e quindi come ha detto la stessa Giorgia Meloni una tredicesima detassata. Si tratta quindi dell’incremento della precedente bonus bollette da 600 euro che aveva fatto aderire alcune aziende come la coca-cola. In pratica il lavoratore avrebbe dovuto fornire al datore di lavoro le bollette in modo da ottenere un bonus di 600 euro che fungeva proprio da contributo al pagamento delle bollette.
Si tratta di un benefit da aggiungere anche al bonus carburante, quest’ultimo sempre erogato dal datore di lavoro di 250 euro ma, come avevamo precedentemente scritto, bisognava fare attenzione a non superare queste cifre per non incorrere nel pericolo della tassazione dell’intero importo. Adesso questo bonus di 600 euro è stato innalzato a 3000 euro e quindi ci sarebbe un aumento di 2.400 euro rispetto alla precedente manovra che comunque coinvolgeva tra due e due milioni e mezzo di lavoratori. Parliamo comunque di dipendenti di grandissime aziende che oltre ad essersi fatte carico dell’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’inflazione del cavo energia si sono anche potute permettere di fare un regalo ai lavoratori in modo da far vivere più serenamente la vita quotidiana. Infatti è all’incirca di tremila euro la spesa aggiuntiva per le bollette di un nucleo familiare ma a questo va aggiunto anche il sovrapprezzo della materia prima e dei generi alimentari che quest’anno ha toccato vette in immaginabili. Il problema però è sempre che tutto sta alla generosità delle imprese.
Bonus bollette 3000 euro: Bonomi “Meloni faccia una manovra seria sul cuneo fiscale”
In pratica bisogna trovare un datore di lavoro che sia disponibile ad elargire regali ai propri dipendenti. Perché mai dovrebbe farlo punto interrogativo è proprio questo il punto debole della manovra in quanto non si tratta di un contributo al pagamento dell’energia poiché non è un’operazione che comporta il coinvolgimento dello Stato che, nella fattispecie, rinuncerebbe semplicemente a tassare queste donazioni.
Lo ha sottolineato anche Bonomi, presidente di Confindustria che ha chiesto al governo di fare una manovra più seria in tema di taglio alcuni fiscali in quanto il fringe benefit non è diffuso e soprattutto non lo è in Italia. Le uniche aziende che hanno deciso di fare queste donazioni ai dipendenti sono le multinazionali, ma l’Italia è un paese che si fonda sulla piccola e media impresa e in questa categoria di aziende non sarebbe nemmeno possibile ottenere tanta generosità In un clima di emergenza come questo.