Santa Barbara si celebra come ogni anno il 4 dicembre. La Beata è annoverata tra i quattordici Santi ausiliatori, coloro ai quali più di frequente viene chiesta l’intercessione nelle preghiere. È inoltre la patrona di diverse città, tra cui Montecatini Terme, rinomato e affascinante comune toscano, nel pistoiese, famosa in tutto il mondo per il suo aspetto pittoresco e per le terme, tra le più grandi e belle di Europa, che l’hanno resa patrimonio UNESCO. Inoltre, Santa Barbara è la patrona anche di Paternò, incantevole località siciliana che, il 4 dicembre si accende di luci e spirito di festa in onore di una delle sante più amate del Cristianesimo.
Il 4 dicembre si celebrano anche: San Giovanni Damasceno: nato nel 650 circa, fu sacerdote e dottore della Chiesa e combatté con fervore tutti gli eretici del suo tempo; San Giovanni Calabria: chierico dal cuore puro e dalla grande magnanimità, conosciuto nei primi del Novecento in tutta Italia per il suo aiuto ai più deboli; San Bernardo di Parma: nato da una famiglia nobile e potente, rinunciò a tutto per diventare monaco e poi vescovo; Sant’Ada di Le Mans: badessa; San Sola, eremita; San Sigiranno: abate; Sant’Annone di Colonia: vescovo.
Santa Barbara, la vita della Beata
Santa Barbara nacque nel III secolo in Nicomedia, nell’attuale Turchia, figlia di uno dei più crudeli persecutori dei cristiani: Dioscoro. La santa fu cresciuta ed educata nelle lettere, quindi venne a conoscenza dei misteri cristiani e il suo puro cuore verginale ne rimase molto colpito. Per questo fece aprire una terza finestra nella torre dove era il suo alloggio, così da poter meglio elevarsi a Dio. Il padre, venuto a conoscenza dell’accaduto, decise di recludere Santa Barbara nella sua torre, anche perché la considerava troppo bella e ne era profondamente geloso. La dolce fanciulla però, un giorno riuscì a fuggire dalla sua prigione, approfittando di una momentanea assenza del protettivo genitore. Trovò dunque rifugio presso un pastore che finì per tradirne la fiducia, consegnandola al padre. Costui, furioso per la disubbidienza della figlia e per il fatto che durante la sua assenza aveva ricevuto il battesimo presso uno stagno, decise di denunciarla come cristiana alle autorità locali. Secondo le narrazioni, il padre era così crudele e snaturato che assistette imperturbabile alle numerose torture cui la santa fu sottoposta.
Dopo un processo decisamente fittizio, fu condannata dal giudice ad attraversare il paese completamente nuda, come ulteriore punizione per la sua grazia consacrata a Dio. Ma Santa Barbara non fu lasciata sola dal Signore che mandò sulla terra una fitta nebbia scura che avvolse la ragazza preservandone il corpo dallo sguardo degli altri. Quando la santa fu condannata a morte fu il padre stesso a voler essere il boia ed alzò la sua pesante spada per decapitare la giovane figlia. Appena la testa ruzzolò al suolo, però, un fulmine a ciel sereno colpì Dioscoro che morì all’istante. Da allora la vergine martire viene invocata come protettrice dai fulmini, dalle armi e dalle morti improvvise. Inoltre è considerata come la grande protettrice di tutti i lavoratori che hanno a che fare con il fuoco o con le armi da fuoco e di coloro che, a causa del proprio mestiere ma non solo, possono morire improvvisamente senza poter godere del conforto dei sacramenti. Un’interessante curiosità circa questa Santa è che il termine Santabarbara è entrato a tutti gli effetti nel linguaggio comune come sinonimo di deposito di armi e munizioni.