Maurizio Costanzo rivive alcuni episodi particolari del suo passato, tra cui il rapporto con le donne e la frequentazione dei “casini”, le case di prostituzione anche chiamate “di tolleranza”. “Il casino era comodo soprattutto quando pioveva – ricorda nell’intervista rilasciata a Quotidiano Nazionale – perché ti potevi rifugiare nel covo d’amore”. E ricorda “che ce n’era uno perfetto in caso di maltempo”. Ammette che “le case di tolleranza le ho vissute poco”, anche se ha ancora vivida nella memoria “la festa che fu fatta la notte che chiusero, dopo la legge Merlin”. In quell’occasione “ci fu un tour di molti di noi, appena diciottenni, o da quelle parti, in giro per casini”.
Rivela anche un episodio di cui ha parlato nel suo libro di prossima uscita per Mondadori, in cui ripercorre non soltanto la sua carriera ma appunto anche frammenti della sua vita privata. A Quotidiano Nazionale racconta ancora di quando su una Topolino che “non era mia ma della ragazza che si accompagnava a me” ha sperimentato quanto fosse “scomodo fare cose di s*sso in un ambiente così ostile”. E sottolinea anche come la sua “collaborazione a Playmen” in passato fosse stata “scritta, non fotografica”.
Maurizio Costanzo e il reato di adulterio: “arrivarono i carabinieri, ma il letto era freddo”
Nella sua lunga e intensissima vita, ricca di incontri e di esperienze, Maurizio Costanzo è anche andato vicino all’arresto per il reato di adulterio. “Avevo una storia con una donna sposata ma separata” ha spiegato a Quotidiano Nazionale, quando “ero in casa sua ma avevamo litigato” e “quando arrivarono i carabinieri, ci trovarono vestiti e fecero la prova del letto”. Una prova che consisteva nel capire se il letto fosse caldo o freddo, perché “se era caldo voleva dire che era stato frequentato, ma il nostro era freddo e non successe niente”.
Durante la sua vita Maurizio Costanzo, conduttore e giornalista, ha conosciuto e frequentato di persona anche moltissimi personaggi famosi dello spettacolo e del panorama italiano, di cui ha voluto fornire qualche aneddoto curioso. Come per esempio Alberto Sordi che “quando passeggiavamo sui bordi della sua piscina nella villa di Roma, mi guardò e mi disse: ‘Ma che c…. me la sono fatta a fare?’”. Oppure di quando “la mamma di Raffaella (Carrà, ndr) mi chiese di aiutare la figlia a scrivere un tema per l’ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Poi Raffaella fu presa”.