Enrico Montesano risponde alle polemiche: “Famiglia di mia mamma era antifascista“
Enrico Montesano fatica ancora a digerire l’espulsione da Ballando con le stelle, dopo essersi presentato in sala prove con la maglietta della Decima Mas. L’attore si è duramente sfogato in un’intervista al programma radiofonico La Zanzara, rigettando le accuse di neofascismo: “Ho messo solo una maglietta che si vede da tanti anni in tutti i negozi online e che ha dei simboli che non hanno nulla a che vedere con il periodo tanto vituperato, che noi ricusiamo e abbiamo sempre denunciato“.
La polemica che ha travolto Enrico Montesano ha scatenato una clamorosa eco mediatica, al punto che lo stesso attore vorrebbe essere reintegrato in Rai. A suo dire, infatti, l’azione da lui commessa non costituirebbe alcun reato e, per dimostrare di non essere un nostalgico del periodo fascista, rivela alcuni retroscena familiari: “Pensa che mio nonno era tipografo a L’Unità e la famiglia di mia mamma era antifascista e repubblicana, di persone libere che non hanno mai aderito a nulla. La mia educazione e formazione è quella“.
Enrico Montesano deluso dalla Rai: “Trattato peggio di un mafioso pluriomicida“
Superata una polemica, per Enrico Montesano se n’è aggiunta un’altra: quella di aver fatto il saluto romano sempre durante la sua partecipazione a Ballando con le stelle. Nel corso dell’intervista a La Zanzara, spiega come sia stato un fraintendimento e racconta la sua personale versione dei fatti: “Finiva la coreografia col braccio alzato e la mano aperta. Allora ho detto alla mia maestra, Alessandra: ‘Meglio di no che questo poi si equivoca, meglio che famo questo’. E ho chiuso il pugno“.
A suo dire, le accuse a lui rivolte sarebbero infondate: “Non ci ha creduto nessuno […] Se questi simboli sono affiancati nelle manifestazioni ufficiali e nelle parate, perché avremmo dovuto avere noi questo sospetto? Tu sai che la malignità è nell’occhio di chi guarda“. Infine confessa, esprimendo delusione per non aver avuto occasione di spiegarsi dopo la bufera che l’ha travolto: “Sono stato trattato peggio di un mafioso pluriomicida. A tutti si dà la possibilità di scagionarsi, di spiegare le ragioni. Io non mi sento in colpa, io non ho commesso nessun reato. Ho messo una maglietta che ha dei simboli che nulla hanno a che fare con quel periodo“.