ALLARME MISSILE NUCLEARE IN UCRAINA? LA DENUNCIA E IL RISCHIO DI TERZA GUERRA MONDIALE
Entrati ormai nel 270esimo giorno di guerra in Ucraina, sono da segnalare intensi bombardamenti dei russi su Kherson a soli 8 giorni dal ritiro deciso da Vladimir Putin: la minaccia di una terza guerra mondiale non si placa, specie dopo che il livello di tensione globale si è alzato a seguito delle ore convulse che hanno seguito una settimana fa la caduta del missile sulla Polonia. Se le diplomazie sono impegnate e finalmente producono qualche passo significativo tra Russia, Ucraina e Occidente, gli scontri sul campo purtroppo non si esauriscono: 700 cadaveri sono stati trovati, negli ultimi due mesi, nei territori liberati degli Oblast di Kharkiv, Donetsk e Kherson. Così fa sapere l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, Andriy Kostin: l’accusa contro la Russia nella sua permanenza nell’est ucraino si accompagna con quanto denunciato nelle scorse ore in merito alla minaccia nucleare.
Il sito ucraino Defense Express, citando fonti militari di Kiev, ha rivelato che la Russia nei giorni scorsi avrebbe lanciato in territorio ucraino un missile nucleare Kh-55 di fabbricazione sovietica, ma armato con una testata ‘fittizia’: quel missile – progettato e prodotto in epoca URSS per trasportare bombe nucleari fino a 2.500 chilometri di distanza e normalmente lanciato da bombardieri – sarebbe stato lanciato lo scorso martedì, poco dopo la “crisi Polonia”, come messaggio inviato all’Occidente su una possibile escalation nucleare in stile ‘terza guerra mondiale’. In alternativa, spiegano ancora le fonti ucraine, «potrebbe essere il segno che Mosca sta esaurendo le sue riserve di missili di precisione e per questo sta facendo ricorso a missili con capacità nucleare».
TERZA GUERRA MONDIALE: ACCORDO RUSSIA-IRAN PER PRODUZIONE DRONI
Dagli Stati Uniti e dalla NATO si conferma l’intenzione importante di condurre nelle prossime settimane un’opera di convincimento importante circa l’accettazione dell’Ucraina di poter scendere a negoziati con la Russia anche senza il completo ritiro delle truppe di Mosca, per evitare il più possibile una reale terza guerra mondiale. Le reazioni di Kiev sono altalenanti e ogni giorno variano, il che significa che comunque un tentativo diplomatico in “chiaroscuro” è comunque in atto. Dopo le timide aperture dei giorni scorsi, oggi arriva ad esempio un “no” secco del Governo Zelensky circa ipotesi di trattative a breve: i tentativi dell’Occidente di «spingere l’Ucraina a negoziare con Mosca» dopo una serie di importanti vittorie militari di Kiev «sono bizzarri» ed equivalgono a una sorta di richiesta di resa. Lo ha detto Mykhailo Podoliak, principale consigliere della presidenza ucraina: «Quando hai l’iniziativa sul campo di battaglia, è un po’ strano ricevere proposte come questa: comunque non potrete fare tutto con mezzi militari, fate i negoziati», ha spiegato, aggiungendo «Ciò significa che il Paese che attacca, che recupera i suoi territori, deve capitolare davanti al Paese che sta perdendo».
Al netto però dei tentativi in atto sul fronte diplomatico, il timore di una terza guerra mondiale è rappresentato anche dall’allargamento continuo delle forze “in sostegno” dell’una o dell’altra forza nel conflitto: secondo il Washington Post, Mosca avrebbe raggiunto un accordo con l’Iran per produrre i droni, usati nella guerra in Ucraina in territorio russo. Le fonti citate dal quotidiano ribadiscono che «L’accordo, se attuato in pieno, rafforzerebbe ulteriormente l’alleanza russo-iraniana che ha già fornito un sostegno cruciale alla vacillante campagna militare di Mosca in Ucraina». Iran e Russia si starebbero muovendo per condurre l’operazione e l’avvio della produzione già entro l’inizio 2023.