INDAGATA LA SUOCERA DI ABOUBAKAR SOUMAHORO
Aboubakar Soumahoro sceglie ancora una volta la tv per potersi difendersi dalle accuse: giovedì 24 novembre il deputato di Verdi e Sinistra Italiana sarà in diretta su La7 da Formigli per la puntata di “Piazzapulita”, dopo che oggi i dirigenti del partito hanno di fatto “sospeso ogni giudizio” in attesa che le indagini della Procura di Latina facciano il loro corso. Quella stessa procura che oggi pomeriggio ha diffuso la notizia della suocera di Soumahoro – Marie Therese Mukamitsindo – indagata per malversazione (fonte ANSA, ndr) nell’inchiesta sulla gestione di due cooperative di accoglienza migranti nella provincia di Latina. «Sono comparse notizie che non corrispondono al vero sul fatto che staremmo valutando sospensioni o espulsioni», fa sapere in una nota il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli confermando la fiducia sul fronte giuridico per il “suo” deputato, che infatti non risulta indagato.
«Noi siamo una alleanza che fa del garantismo con dei principi. Abbiamo detto che c’è una questione politica su cui è necessario e urgente il confronto con Aboubakar, che deve delle spiegazioni non solo a noi ma anche a chi ci ha votato e stiamo cercando di fare in modo che questo incontro si svolga il più velocemente possibile», aggiunge il leader ambientalista, non prima di aggiungere che il tema dello sfruttamento dei migranti «è una questione che non può assolutamente lasciarci indifferenti, anzi ci indigna molto. Da questo punto di vista siamo schierati dalla parte dell’autorità giudiziaria e di chi ha subìto sfruttamento. Questa gravissima notizia ci ha sconvolto e anche se noi comprendiamo lo stato d’animo di Aboubakar riteniamo necessario un confronto immediato per avere delle risposte». Forti critiche contro Soumahoro arrivano anche dai vertici del Pd di Modena, in particolare il segretario Roberto Solomita: «Alcuni elementi di criticità e di opacità rispetto alle cose emerse a proposito di Aboubakar Soumahoro circolavano anche in precedenza. Ne avevo parlato con il Pd, nei pochi giorni che avevamo a disposizione prima delle elezioni abbiamo immaginato che le condizioni della candidatura fossero state verificate. Noi non abbiamo fatto un’indagine approfondita, ma abbiamo fatto presente ai responsabili del Pd che già circolavano cose sul conto di Soumahoro. Abbiamo semplicemente detto: ‘Gira questa roba qui, siamo proprio sicuri?’ Questa vicenda è semplicemente lo specchio della gestione delle candidature nell’ultima tornata elettorale, che ha prodotto gli esiti cui abbiamo tutti assistito», sottolinea l’esponente dem.
ISPEZIONE MINISTERO CONFERMA SCANDALO COOP SOUMAHORO
Nel giro di pochi giorni le indagini legate alla famiglia di Aboubakar Soumahoro – sulle coop di accoglienza migranti gestite dalla moglie e dalla suocera – si stanno allargando e ora in prima fila potrebbe finire proprio il deputato di Verdi e Sinistra Italiana, con i vertici di AVS che meditano a questo punto anche l’espulsione. I fatti sono diversi e si susseguono ormai da giorni: dopo le iniziali accuse alle coop gestite dalla famiglia Soumahoro, dove però l’ex leader dei braccianti non ha alcuna responsabilità civile/penale, emergono diversi altri elementi che compongono una situazione tutt’altro che tranquilla per Aboubakar. In primis, come informa “La Verità”, la verifica degli ispettori mandati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato in pieno lo scandalo denunciato sul fronte coop. La “Karibu” di cui è diretta responsabile la suocera Maria Therese Mukamitsindo (e consigliera la moglie Liliane Murekatete) è stata trovata del tutto abbandonata; nel contempo, la Confcooperative ha chiesto di sciogliere l’altra sigla – il consorzio AID – legata all’assistenza dei rifugiati, sempre gestita dalla famiglia Soumahoro.
Le accuse di maltrattamenti, fatture e stipendi non pagati oltre che truffa sono sempre al vaglio della magistratura ma le condizioni che hanno trovato gli ispettori del Ministero nella sede della coop sembrano confermare le prime accuse lanciate da ex dipendenti e rifugiati “accolti” negli scorsi mesi nelle strutture dei Soumahoro. In attesa di capire quale evoluzione avranno queste indagini, i pm – secondo il quotidiano “Domani” – starebbero incacando anche sui bonifici girati in Ruanda dal cognato del deputato di AVS. Non solo, dopo il servizio di ieri di “Striscia la notizia” emergono ulteriori dettagli che lasciano questa volta coinvolto direttamente Aboubakar Soumahoro: «Durante la pandemia, con Aboubakar Soumahoro, abbiamo creato una raccolta fondi allo scopo di comprare e distribuire cibo tra noi bisognosi. Quando, però, gli abbiamo chiesto i resoconti delle spese, siamo stati fatti fuori», ha denunciato ieri alla trasmissione Mediaset Soumalia Sambare, che, con il neodeputato di Alleanza Verdi e Sinistra era tra i fondatori della Lega Braccianti. «Non ci ha fatto firmare niente, ci ha semplicemente cacciati», attacca ancora l’ex socio del parlamentare, «quando facevo parte della lega, erano stati spesi circa 60-70 mila euro a fronte di un introito di 250».
NUOVE ACCUSE A FAMIGLIA SOUMAHORO: FONDI UCRAINI, VISITE E… ABOUBAKAR RISCHIA ORA L’ESPULSIONE
Sul “caso Soumahoro” arrivano nuove accuse anche dalla Caritas pugliese lo accusa: «Ci hanno impedito di fare corsi di italiano. Abbiamo raccolto €16000 per i regali di Natale dei migranti del foggiano, ma vivevano pochi bambini», spiega a Repubblica don Andrea Pupilla, direttore della Caritas di San Severo. «Ci hanno impedito di fare corsi di italiano, scuola. Noi ci rechiamo a Torretta Antonacci ogni settimana per ascoltare e aiutare persone. In alcuni periodi sale la tensione, perché ci sono sempre personaggi che vengono da fuori a fomentare gli animi. E magari ci costruiscono una carriera politica sopra. Davanti a fenomeni complessi non c’è bisogno di navigatori solitari ma di risposte corali. Non serve un sindacalista che viene da fuori, urla, fa i selfie e magari costruisce una carriera politica, soprattutto quando c’è anche un po’ di incoerenza», è il grido di allarme lanciato dal sacerdote.
Sulla figura di Aboubakar Soumahoro però emergono anche ulteriori accuse in queste ore convulse, questa volta da uno dei migranti accolti nelle coop della famiglia del deputato: Youssef, presunta vittima dello sfruttamento, denuncia su “Il Tempo” «Sono stato pagato due volte in due anni. Tante volte ho chiesto contratto, sempre scuse. Lo stipendio non arrivava, dicevano mi dispiace. Soumahoro veniva spesso, lo vedevamo». Questo smentirebbe la versione data da Aboubakar Soumahoro sulla sua completa estraneità con quelle cooperative, così come riferito anche dalla moglie «non ne abbiamo mai parlato neanche in casa», ha detto la donna a “Rep”. Il ricordo di un operatore sociale che rimane nell’anonimato a “La Repubblica” va anche alle condizioni in cui si trovano a vivere i migranti nella coop Karibu: «Ad oggi sono rimasti solo dieci minori. Mangiano solo pasta e spesso non c’è né acqua né corrente. Anche il pocket money a cui hanno diritto è ridotto: 10 euro a settimana mentre dovrebbero avere 80 euro al mese». Ultimo elemento, ma non meno importante, secondo quanto raccontato da “Il Tempo”, le coop della famiglia Soumahoro avrebbero partecipato e vinto alcuni bandi di Regione Lazio per assistere i rifugiati in arrivo dall’Ucraina: «Più di mezzo milione di euro, per la precisione 557mila euro, aggiudicati a giugno scorso e volti a finanziare i progetti delle società che fanno capo a suocera, cognata e moglie di Aboubakar Soumahoro, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. Tutto ciò mentre le buste paga arretrate ammontavano a circa 400mila euro, come denunciato dagli stessi dipendenti al sindacato Uiltucs», riportano i colleghi del quotidiano romano. La situazione insomma attorno a Soumahoro è tutt’altro che “serena” e in queste ore Verdi e Sinistra Italiana dovrebbero vedere il diretto interessato per valutare eventuali prese di posizione: «Dal punto di vista politico deve dimostrare che non era al corrente di niente», dicono fonti di AVS all’Adnkronos, con Fratoianni e Bonelli dati dai propri collaboratori “sul piede di guerra” contro la figura che Aboubakar Soumahoro starebbe facendo passare al partito della sinistra ambientalista.