San Graziano, il bastone pastorale e…
Il Santo di oggi, cioè il 18 dicembre, è San Graziano, conosciuto anche con l’alternativo nome di Gaziano, primo vescovo di Tours. L’emblema di questo Santo è rappresentato dal bastone pastorale mentre l’etimologia latina del nome vuol dire semplicemente caro o riconoscente. La vita di Graziano o Gaziano dovrebbe collocarsi a cavallo tra la fine del terzo secolo e l’inizio del quarto. Sempre dalle pagine della suddetta cronaca di Gregorio ci arrivano le testimonianze della sua sepoltura presso il cimitero in quello che era il suburbio locale.
In origine la cattedrale cittadine era consacrata a San Maurizio ma in seguito venne dedicata al primo vescovo, Graziano o Gaziano. Per questo motivo oggi è popolarmente conosciuta con l’appellativo di La Gatianne. All’interno della cattedrale si trovano si trovano le spoglie di San Martino, mentre la festività dedicata a San Gaziano è fissata nel calendario nella 18 dicembre.
Stando a quanto descritto nel martirologio romano, nella città di Tours, situata in quello che è l’attuale territorio dello stato francese, per la precisione nell’area geografica che all’epoca corrispondeva alla Gallia lugdunense, il primo vescovo consacrato fu, per l’appunto il nostro Graziano o Gaziano. Il Santo, trasferitosi da Roma, morì poi nel territorio della diocesi transalpina, dove venne seppellito presso il locale cimitero cristiano.
San Graziano, la vita del Beato
Ci sono diversi interessanti spunti sulla vita di San Graziano. Lo storico Gregorio di Tours, nella pagina della sua famosa cronaca intitolata Historia Francorum, cioè la storia dei Franchi, descrive come durante l’anno 250 da Roma venne deciso di inviare in Gallia sette vescovi, tra cui Dionigi da Parigi e lo stesso Graziano, per convertire la popolazione locale ancora dedita ai culti pagani. Gli abitati di questa regione, nella prima fase iniziale, non erano molto ben disposti nei confronti di Gaziano e degli altri e si rivelarono molto pochi ospitale nei confronti della delegazione inviata da Roma, tanto che le loro prime messe dovettero essere celebrate sottoterra, all’interno delle catacombe, proprio per fuggire alle ostilità degli abitanti del luogo non ancora convertiti al cristianesimo.
Graziano o Gaziano, tuttavia, non si diede per vinto e riuscì a proseguire la sua missione, tanto che nel capitolo che conclude l’Historia Francorum, quello avente come titolo De Turonicis episcopis, cioè i vescovi di Tours, il già citato storico Gregorio si preoccupa di stilare l’ elenco, in rigoroso ordine cronologico, di quelli che furono i primi vescovi della città di Tours. Questo elenco comincia proprio con San Graziano, il cui episcopato originale durò una cinquantina di anni. In seguito questa sede rimase vacante bene trentasette anni. Il secondo vescovo di Tour fu Litorius, dopo questo periodo di sede vacante, che ricoprì questo incarico presso la diocesi locale per un arco di tempo lungo trentatre anni. Il terzo vescovo citato da Gregorio nella sua opera fu invece S. Martino, la cui ordinazione viene approssimativamente collocata nell’anno 371 o in quello seguente, il 372.