Fedez, la lotta al tumore e le stoccate agli haters: “Farmi pubblicità? Voglio solo aiutare i malati”
L’ultimo periodo è stato alquanto doloroso e spaventoso per Fedez, che ha scoperto quasi per caso di dover fare i conti contro un tumore. L’artista ha condiviso col pubblico tutte le varie fasi del suo percorso di cura e, se a qualcuno è servito per farsi forza, ad altri è sembrato un gesto di cattivo gusto. Come l’artista stesso ha ricordato in diverse occasioni, la sua confessione pubblica è nata dal desiderio di far sentire meno soli gli altri malati. In un passaggio che lo ha visto protagonista al “Tempo della Salute”, l’evento di “Corriere Salute”, Fedez ha ripercorso le tappe del suo tumore al pancreas, spiegando come ha scoperto la malattia, come sta reagendo e come ha trovato il necessario sostegno psicologico.
“L’ho scoperto per caso tramite un esame di controllo. Sono ipocondriaco e faccio diversi check up, tra cui una Tac ai polmoni per un pregresso problema respiratorio“, spiega Fedez. “Quest’esame ha evidenziato qualcosa che non andava e da li è partito l’iter dei controlli: questo è stato il mio vero grande privilegio”.
Fedez contro gli haters: “Mi chiamano narcisista patologico”
Nel corso di questo appuntamento Fedez si è tolto diversi sassolini dalla scarpa, scagliandosi contro gli haters che in tutto questo tempo lo hanno attaccato, accusandolo di volersi fare pubblicità. “Ho deciso di parlare sui social della mia malattia in parte perché sentivo la necessità di condividere quello che mi stava accadendo, in parte anche per aiutare chi sta vivendo o dovrà vivere la mia stessa esperienza”, ha detto Fedez.
“Quando ho avuto la diagnosi ho cercato su internet e ho trovato poche informazioni. Il tumore neuroendocrino del pancreas è molto raro ed era quello di Steve Jobs, notizia non rassicurante. Non avevo altri riferimenti. E poi c’è Gianluca Vialli, con il quale sono riuscito a parlare il giorno dopo e mi ha aiutato, mi ha dato sollievo”, il racconto di Fedez. L’artista spiega di aver avuto fin da subito la consapevolezza che condividere la sua esperienza lo avrebbe messo in pasto agli haters: “Mi hanno persino chiamato ‘narcisista patologico’. Ma ho ottenuto anche tanto affetto e sono tuttora convinto e contento della mia scelta”, racconta.