Il calciatore iraniano Voria Ghafouri, è stato arrestato nelle scorse ore con l’accusa di aver “insultato e infangato la reputazione della nazione e di aver fatto propaganda” contro lo Stato, così come riferisce SkyTg24.it. L’atleta, che non è attualmente impegnato ai mondiali con la nazionale dell’Iran, ma che ha indossato la casacca del suo Paese per 28 volte, aveva già avuto delle frizioni in passato con le autorità islamiche, e nelle ultime ore si è schierato dalla parte dei manifestanti nelle proteste che da mesi ormai infiammano l’Iran, in favore dei diritti delle donne.
Andrea Stramaccioni, attuale commentatore Rai, ha avuto fra i suoi giocatori ai tempi dell’Esteghlal proprio Voria Ghafouri: “Speravamo fosse solo un fermo – ha spiegato ai microfoni dell’agenzia Ansa – ma il giocatore è stato arrestato e portato via davanti al figlio di 10 anni. Mi viene la pelle d’oca. Sono scioccato – ha aggiunto – ho parlato con amici a Teheran, la moglie è preoccupatissima, come tutti noi”. E ancora: “L’ho saputo da diversi suoi compagni che giocano in Nazionale”.
VORIA GHAFOURI ARRESTATO: I PRECEDENTI “DISSIDI” DEL 2019 E DEL 2021
Gli esponenti della selezione di calcio iraniana, e in generale molti sportivi di quel Paese, sono in prima linea contro la Repubblica Islamica, e prima della gara persa contro l’Inghilterra, la squadra era rimasta in silenzio decidendo di non cantare l’inno della propria nazione.
Come detto sopra, non è la prima volta che si verificano tensioni fra lo stato e Ghafouri, ad esempio nel 2021, attraverso la propria pagina Instagram, il giocatore si era espresso così: “Come calciatore, mi sento davvero umiliato nel giocare in un’epoca in cui alle nostre madri e sorelle è vietato entrare negli stadi”. Nel 2019, invece, aveva distribuito delle maglie blu in onore di Sahar Khodayari, la cosiddetta “ragazza blu” che era stata condannata al carcere solo per aver tentato di assistere a una partita interna dell’Esteghal.