Casamicciola, nell’isola di Ischia, è in ginocchio a causa della frana di questa mattina. Don Gino Ballirano, parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena, è affranto per il momento difficile che i suoi fedeli stanno vivendo. In prima persona sta cercando di aiutarli, ma le operazioni sono difficili. “Sono qui nella zona dei soccorsi, ho cercato i dispersi e ho visto una vittima, era una donna. L’ho vista in volto mentre la trasportavano, ma non l’ho riconosciuta, era sfigurata”, ha raccontato ad Ansa.
I dispersi che si cercano sono ancora una decina. “I cittadini sono distrutti, scoraggiati e sottoposti a tragedie continue. Le famiglie che cercavo le ho incontrate perché sono riuscite a scendere dalla parte alta di Casamicciola, da via Celario, la zona più colpita dalla frana. Sono scese da una stradina ottocentesca che è rimasta indenne, le forze dell’ordine hanno fatto una catena per aiutare le persone”. Anche comunicare è diventato impossibile. “Il telefono non funziona bene le linee sono state danneggiate”.
Casamicciola, don Ballirano “Visto vittima sfigurata”. La rabbia dopo l’ennesima tragedia
Anche don Gaetano Pugliese, parroco di Casamicciola e vicario generale della diocesi di Ischia, si ritrova a vivere lo stesso incubo di don Gino Ballirano dopo la frana. Una situazione che, purtroppo, ha già vissuto. Nel 2009 con l’alluvione in cui morì una ragazzina di 15 anni e nel 2017 col terremoto che fece due vittime. “Una donna morta, una decina di dispersi. In tredici anni, tre prove. C’è dolore, fa male perché è la terza volta che si ripete. Speriamo sia la volta decisiva per fare maturare scelte intelligenti per il nostro territorio”, ha affermato ad Adnkronos.
Il dolore della comunità porta a riflessioni importanti. “Ognuno guarda al proprio interesse, alla propria casetta. Abbiamo già vissuto la situazione col terremoto. Speriamo che questa tragedia faccia maturare altri tipi di decisioni che promuovano con criterio il destino del nostro territorio”. E precisa: “Non possiamo buttare la condanna solo sui nostri governanti, sugli amministratori perché ci riguarda tutti. Certo poi in tredici anni, tre prove, nello stesso territorio”.