Valerio Rossi Albertini (ricercatore del Cnr) è intervenuto in collegamento audiovisivo e in qualità di ospite ai microfoni di “Tg2 Post”, trasmissione serale di Rai Due andata in onda sabato 26 novembre 2022. Oggetto del suo commento è stata la drammatica frana di Casamicciola, sull’isola di Ischia, a proposito della quale l’esperto ha asserito: “Sono eventi verificatisi già in passato. Nel 1910 ci fu un evento analogo a questo e l’allora governo disse che aveva constatato l’assenza di opere di prevenzione idraulica per la difesa del territorio, l’eccessivo disboscamento, l’insufficiente incanalamento delle acque quando si trattava di dovere arginare una frana o un fiume di fango come questo”.
L’elemento aggiuntivo (e più pericoloso) rispetto al passato è che “una volta le piogge torrenziali erano occasionali e si verificavano quando i temporali si susseguivano per lungo tempo, mentre oggi le precipitazioni al suolo possono essere di enorme intensità, con mezzo di palmo di acqua che si riversa al suolo in poche ore. L’alluvione delle Marche di due mesi fa ci dice che anche un territorio storicamente non a rischio può subire un alluvione devastante”.
VALERIO ROSSI ALBERTINI: “FRANA DI ISCHIA? IL MINIMO CHE SI POSSA FARE È DIRE AGLI ABITANTI CHE RISIEDONO IN ZONA A RISCHIO”
Successivamente, Valerio Rossi Albertini ha aggiunto: “Non c’è più scampo, complice il dissesto idrogeologico nel 95 per cento dei Comuni italiani, l’inurbamento incontrollato in zone pericolose e i cambiamenti climatici. Dobbiamo varare un piano di messa in sicurezza generalizzato del territorio da decine di miliardi di euro, per non essere ancora in queste condizioni tra dieci anni”.
Infine, in merito a quanto accaduto a Ischia, Valerio Rossi Albertini ha spiegato che “il minimo che si possa fare, prima di procedere a provvedimenti drastici, è dire a quegli abitanti che sono a rischio anche quando non ci sono frane ma la pioggia è intensa, in quanto le loro case sono sul percorso del fiume di fango che potrebbe prodursi. Cambiano ovviamente le condizioni di territorio in territorio, ci sono tanti luoghi in Italia e noi non sappiamo quali verranno colpiti prossimamente. Tutti noi dobbiamo essere informati su cosa fare in caso di necessità”.