Bruno Pizzul, commentatore sportivo e per lunghi anni telecronista delle partite della Nazionale italiana di calcio, è intervenuto in collegamento audiovisivo a “Bella Ma’”, trasmissione di Rai Due condotta da Pierluigi Diaco e andata in onda nel pomeriggio di lunedì 28 novembre 2022. Dopo avere messo in evidenza l’amarezza per la mancata qualificazione degli Azzurri ai Mondiali in Qatar e avere ricordato che, prima dei trionfi dell’Italia in Coppa del Mondo nel 1982 e nel 2006, “il nostro calcio fu preceduto in entrambi i casi da una situazione di crisi profonda, ma noi italiani diamo il meglio quando ci sentiamo proprio con l’acqua alla gola”.
Successivamente, Bruno Pizzul ha riferito di avere nostalgia, non tanto per il suo mestiere di telecronista, ma per la sua età anagrafica: “All’epoca avevo tanti anni in meno sul groppone, che mi consentivano di partecipare in maniera più efficace e partecipe alle occasioni di aggregazione. Ricordo che andando a trovare i calciatori dell’Italia e c’era amicizia: si giocava a carte, ci si prendeva per i fondelli… Oggigiorno, invece, il rapporto fra giornalisti e calciatori è cadenzato in maniera completamente diversa, attraverso soprattutto i media e i social, che non consentono la creazione di rapporti interpersonali”.
BRUNO PIZZUL: “MARADONA? LIONEL MESSI MAI COME LUI”
A “Bella Ma’”, a proposito delle telecronache di Daniele Adani, Bruno Pizzul ha dichiarato: “Lele è uno che ti rapisce per il modo in cui racconta le cose, per il suo entusiasmo, per il suo piacere di raccontare il calcio e le belle giocate. A qualcuno parrà troppo enfatico. Un po’ di invidia ce l’ho. Io non sono mai riuscito a prendermi così sul serio. Ma questa non è una critica”.
A proposito di Diego Armando Maradona, poi, Bruno Pizzul ha asserito: “C’è un modo solo per poterlo definire. Il solo aggettivo che userei per lui è ‘unico’: sia in campo, dove faceva cose che nessuno riusciva nemmeno a pensare di poter fare, ma soprattutto fuori. Nonostante abbia avuto una vita contrassegnata da dolori e delusioni, non c’è mai stato un compagno di squadra che abbia mai detto mezza parola contro di lui. Aveva la singolarità di mettere a proprio agio tutti quelli che lo conoscevano. Penso che, per quanto si possa augurare il meglio a Lionel Messi, non gli basterebbe vincere il Mondiale per essere accostato a Maradona. Coloro i quali hanno conosciuto il calcio di Maradona e il calcio di Messi, non possono accettare confronti di questo tipo”.