PUTIN RIFIUTA NEGOZIATI DI PACE CON LE CONDIZIONI USA (E UCRAINA)
La diplomazia non sembra compiere grandi passi avanti per evitare nel prossimo futuro una nefasta terza guerra mondiale nucleare, specie visto le ultime evoluzioni sull’asse Mosca-Vaticano, Nato-Cina e ora pure tra Stati Uniti e Russia. Il Cremlino ha fatto sapere oggi di aver rifiutato ufficialmente le condizioni poste dal Presidente Joe Biden per i colloqui di pace con l’omologo russo Vladimir Putin. «Per la Russia è impossibile accettare la condizione posta dal presidente Usa Joe Biden per trattative sull’Ucraina, cioè che prima le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino», fa sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Ria Novosti.
La via preferita per risolvere la situazione in Ucraina (e, aggiungiamo noi, evitare una terza guerra mondiale con la Nato) per Mosca resta sempre «la diplomazia», ma gli Stati Uniti «devono riconoscere come territorio della Federazione le regioni ucraine recentemente annesse». Sempre Peskov fa infine sapere che il Presidente russo Putin «rimane aperto a colloqui per assicurare gli interessi della Russia», in quanto «considera la pacifica via diplomatica come la preferibile per raggiungere i suoi obiettivi».
CINA ACCOGLIE INVITO USA PER “FERMARE” LA TERZA GUERRA MONDIALE: “SERVE RISOLVERE LA CRISI, INTERESSE DI TUTTI”
Nel 281esimo giorno di guerra, quando ormai gli scontri sul campo sono “limitati” e si contano invece i danni sempre più ingenti alle strutture elettriche ed energetiche dell’Ucraina, il clima internazionale nutre qualche lieve speranza di fermare questa “terza guerra mondiale in potenza” dopo il botta e risposta positivo avuto nelle ultime ore tra Stati Uniti e Cina. Al termine della due giorni di riunione Nato a Bucarest per fare il punto sul rischio altissimo di una terza guerra mondiale all’orizzonte, il Segretario di Stato Blinken ha continuato l’ultimo “trend” inaugurato dal Presidente Biden, invitando cioè tanto la Russia quanto la Cina ad una pacificazione nel giro di pochi mesi.
«Non vogliamo un’escalation in Ucraina», ha detto ieri il diplomatico della Casa Bianca, aggiungendo con riferimento diretto al Governo di Xi Jinping «Non cerchiamo conflitto con la Cina, al contrario, vogliamo evitarlo: non vogliamo una nuova guerra fredda, non stiamo cercando di separare le nostre economie: dobbiamo decidere con la Cina quando siamo concorrenti e quando invece la Cina può essere un alleato, come nella lotta al cambiamento climatico, o per portare la pace in Ucraina parlando con Vladimir Putin». La risposta (anche se indirettamente) da Pechino è giunta stamattina durante l’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: «Risolvere la crisi in Ucraina con mezzi politici è nel migliore interesse dell’Europa e di tutti i Paesi dell’Eurasia. Nella situazione attuale – ha aggiunto il leader comunista – è necessario evitare l’escalation e l’espansione della crisi, insistere nel persuadere la pace e nel promuovere colloqui, nel controllare l’impatto di ricaduta della crisi e nell’essere vigili contro i rischi in campo». Dal portavoce del Consiglio Europeo, Barend Letyts, giunge conferma del buono stato di diplomazia ottenuto sull’asse Bruxelles-Pechino: «l’Ue conta sulla Cina, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per invitare la Russia a rispettare i principi fondamentali della Carta dell’Onu e contribuire a porre fine alla brutale distruzione e occupazione russa. Entrambi i leader hanno sottolineato che le minacce nucleari sono irresponsabili e altamente pericolose».
TERZA GUERRA MONDIALE, RUSSIA: “NO NUCLEARE MA OCCIDENTE FINISCA DI SPINGERE L’UCRAINA”
Oggi intanto l’Ucraina denuncia ancora una volta all’Occidente il disastro energetico in cui la Russia sta cercando di portare Kiev ormai in pieno inverno iniziato, uno dei “modi” – sostiene Zelensky – scelti da Putin per la “sua” terza guerra mondiale. «L’esercito russo ha distrutto la più moderna centrale elettrica ad alta tensione dell’Ucraina nella regione di Lugansk», lo ha detto oggi il presidente della società per l’energia ucraina Ukrenergo Volodymyr Kudrytsky su Facebook. Riprende intanto l’allerta aerea su tutta l’area dell’est Ucraina, con sirene attivate tra le altre Regioni anche su Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk, Kherson, Mykolaiv e Kirovohrad. Lo scontro è purtroppo mai sopito, come dimostrano le ultime dichiarazioni rilasciate dal Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nell’importante conferenza stampa di stamane.
«È necessario evitare qualsiasi scontro militare tra potenze nucleari, anche con l’uso di armi convenzionali. L’escalation può diventare incontrollabile», è l’appello iniziale lanciato dal diplomatico di Putin, salvo poi rimarcare che è l’Occidente «a spingere continuamente l’Ucraina in guerra. È una guerra che stanno conducendo contro la Federazione Russa». Allo stesso tempo, Lavrov lancia anche un segnale di minima apertura a Nato, Usa e Ue: «La cooperazione con l’Occidente sulla sicurezza europea non potrà essere ripresa in un futuro prevedibile. Ma se e quando l’Occidente capirà che è meglio coesistere sulla base di fondamenta concordate, ascolteremo quello che hanno da proporre».