La Nato mette nel mirino la Cina. Mentre continuano a sostenere l’Ucraina nella guerra scatenata dalla Russia, i Paesi membri dell’Alleanza Atlantica discutono di misure economiche per contenere la “sfida” posta da Pechino all’alleanza militare dell’Occidente, con gli Usa che aumentano la pressione sugli alleati affinché adottino una linea più dura nei confronti dei cinesi. Stando a quanto riportato dal Financial Times, i ministri degli Esteri dei Paesi Nato hanno discusso ieri di potenziali azioni, come controlli sulle esportazioni e strategie per proteggere le infrastrutture strategiche dagli investimenti cinesi. Secondo gli Usa, questi colloqui hanno evidenziato una “crescente convergenza” sul tema. “Quello di cui abbiamo parlato è lavorare per adattarsi in modi concreti per affrontare la sfida. Quello che stiamo vedendo e facendo è esaminare le aree in cui la Cina rappresenta una sfida e prendere le misure appropriate di conseguenza“, ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo l’incontro a Bucarest. Inoltre, si è detto soddisfatto della “forte e chiara convergenza“.
La Casa Bianca ora sta cercando di convincere in particolare Giappone e Olanda a stringere un accordo trilaterale che imponga ulteriori restrizioni all’ottenimento da parte della Cina di strumenti per la produzione di chip. Con il resto degli alleati ha discusso su come usare i controlli alle esportazioni per ostacolare lo sviluppo delle tecnologie militari della Cina e su come assicurarsi che le catene di approvvigionamento critiche non dipendano troppo dalla Cina. Ma molti Paesi della Nato, come la Germania che ha forti legami economici con la Cina, sono meno critici nei confronti di Pechino rispetto agli Stati Uniti, mentre l’Ungheria ha espresso resistenza ad alcune proposte di Blinken, secondo quanto riportato dal Financial Times.
ANCHE ITALIA “PROTEGGIAMO SICUREZZA DA CINA”
Di diverso avviso è il governo italiano. “Permettere alla Cina di acquistare infrastrutture europee è un errore. Probabilmente è un bene per la Cina, ma non per noi. Viviamo in una situazione globale… È importante anche avere un impegno più forte nell’Indo-Pacifico. Dobbiamo proteggere la nostra sicurezza“, ha dichiarato Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano al FT. La Cina però non resta a guardare e lancia segnali alla Nato e agli Usa in particolare. “Sono gli Stati Uniti che cercano di creare problemi nelle acque, come dimostrano le sempre più frequenti provocazioni della Marina statunitense, che indora come operazioni di libertà di navigazione“, scrive oggi China Daily. Il riferimento è a Taiwan e all’incrociatore con missili guidati USS Chancellorsville, individuato martedì vicino alle isole Nansha della Cina. Un attacco duro che conferma come lo scontro tra Cina e Stati Uniti sia aperto su diversi fronti. “Sebbene gli Stati Uniti affermino che le loro operazioni navali sono finalizzate al rispetto delle regole, agiscono con il coraggio di violare la legge di una banda di pirati. Gli Stati Uniti stanno danneggiando la propria credibilità e ampliando il deficit di fiducia che hanno nella regione, giocando in maniera stentata il ruolo di creatori di problemi“. Il China Daily riporta la volontà di collaborazione della Cina, che però non risparmia attacchi: “Washington sta solo mostrando la sua vera natura cercando di fomentare la discordia nella regione, dove c’è già un consenso sul fatto che le varie dispute marittime dovrebbero essere risolte attraverso negoziati e consultazioni e che la pace e la stabilità sono nell’interesse della regione“.
DA PECHINO “NATO LAVORI PER PACE TRA UCRAINA E RUSSIA”
Ma la Cina ne ha anche per la Nato sulla questione Ucraina-Russia. Secondo il China Daily, il messaggio lanciato dall’ultima riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bucarest “non è stato molto incoraggiante” per chi spera nella rapida conclusione della guerra. “Invece di esplorare le possibilità di realizzare una soluzione negoziale della crisi cercando di creare le condizioni per colloqui di pace in tempi brevi, sembra intenzionata a prolungare le ostilità nonostante le sofferenze in Ucraina e il fatto che le crisi alimentari ed energetiche globali indotte dal conflitto stiano spingendo sempre più persone nel mondo verso la povertà estrema e la fame“, scrive il giornale cinese. Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato, infatti, che l’unico modo per ottenere la fine della guerra con l’Ucraina sovrana è indipendente è rafforzarne la posizione sul campo di battaglia. “Dato che la continua espansione della NATO verso est è stata almeno in parte responsabile del conflitto in corso, le osservazioni di Stoltenberg non fanno che rendere ancora più difficile una soluzione al tavolo dei negoziati“, scrive China Daily. Inoltre, la conferma della possibilità di una fornitura di sistemi missilistici più sofisticati, come i missili Patriot, rischia di far degenerare la guerra in un conflitto militare diretto secondo i cinesi. L’auspicio che arriva da Oriente è che Usa, Nato e Ue conducano un dialogo globale con la Russia per porre finire al conflitto e risolvere le divergenze, creando un’architettura stabile della sicurezza in Europa. “Soprattutto, una soluzione pacifica della crisi il prima possibile è l’unico modo per porre fine alle sofferenze dei cittadini ucraini e di quelli di tutto il mondo che sono stati colpiti dagli effetti collaterali delle ostilità“.