Dopo la notizia di ieri circa la richiesta di rinvio a giudizio per 13 dirigenti bianconeri, fra cui il presidente Agnelli, i guai per la Juventus potrebbero non essersi ancora esauriti visto che l’Uefa, la federazione calcistica europea, ha fatto sapere di aver aperto un’indagine proprio nei confronti del club bianconero. Come si legge sul sito de La Gazzetta dello Sport, lo scopo dell’inchiesta federale è quella di comprendere se siano state commesse delle irregolarità nei bilanci negli ultimi anni, cosa su cui tra l’altro stanno indagando gli inquirenti in Italia.
Sulla vicenda sta cercando di fare chiarezza la Prima Camera dell’Organo di controllo finanziario dei club, e l’Uefa fa sapere che si tratta di un atto dovuto, così come avvenuto nel caso della riapertura dell’indagine da parte della Procura federale della Federcalcio,. La Federazione calcistica europea aggiunge che “il 23 agosto 2022, la Prima Camera CFCB aveva concluso un accordo transattivo con Juventus Fc – si legge sul sito della Rosa -. Tale accordo transattivo era definito sulla base delle informazioni finanziare precedentemente presentate dal club per gli esercizi finanziari chiusi nel 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022″.
JUVENTUS, L’UEFA APRE INDAGINE: “IN CASO DI IRREGOLARITÀ…”
A finire sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono in particolare i bilanci della Juventus dell’anno 2020 e 2021, nonché l’ultimo, che dovrà essere approvato il prossimo 27 dicembre dopo due rinvii dell’Assemblea degli azionisti. Se dovessero emergere eventuali irregolarità nei conti della Juventus, la UEFA “si riserva il diritto di rescindere l’accordo transattivo, di intraprendere qualsiasi azione legale che ritenga appropriata e di imporre misure disciplinari in conformità con le norme procedurali CFCB UEFA applicabili”. La federazione europea ha infine confermato la piena collaborazione con le autorità che stanno indagando in Italia.
Sulla questione delle plusvalenze, comunque, la Juventus potrebbe essere stata in buona fede, ed è questo quanto emerge dalla decisione del gip del tribunale di Torino, Ludovico Morello, di respingere lo scorso 12 ottobre le misure interdittive per Andrea Agnelli e gli altri indagati. Se la squadra bianconera si è attenuta alla prassi standard, “risulterebbe difficile – scrive il gip, come si legge sull’Ansa – ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste”.