RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BONOMI
Nel corso dell’audizione alla Camera sulla Legge di bilancio, Carlo Bonomi ha espresso delle critiche anche sugli interventi di riforma delle pensioni contenuti nella Legge di bilancio. Il Presidente di Confindustria ha ricordato, come riporta Adnkronos, che “dalla Legge Fornero ci sono stati 9 interventi di salvaguardia e si è sostanzialmente coperto anche chi esodato non era e rimangono vigenti una serie di proroghe di regimi transitori per il 2024, dall’isopensione all’Ape sociale, da opzione donna alle 27 clausole per i lavori usuranti”. In buona sostanza, “se guardiamo ai dati di proiezione anche per il 2022 la media di persone che va in pensione sarà di 61,5 anni. E non è questo l’intervento che ci può aiutare”.
LA CRITICA A QUOTA 103
Per il 2023, ha aggiunto Bonomi, “si procede alla definizione di una nuova eccezione alle regole, nella formula di una quota pensionistica fissata a 41 anni di contribuzione e 62 di età (Quota 103)”. Il Governo, pertanto, “si limita a individuare, senza alcuna connessione, ad esempio, con la gravosità dell’attività lavorativa, una platea di lavoratori cui riservare requisiti agevolati per il pensionamento, determinando peraltro un impatto rilevante sui conti pensionistici: 570 milioni nel 2023 e 1,2 miliardi nel 2024. Inoltre, come per Quota 100, per cui il tasso di sostituzione tra ingressi e uscite è stato stimato attorno a 0,4, vi è il più che fondato rischio che l’introduzione di questa nuova Quota non risponderà alla necessità di allargare la base occupazione e favorire l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro”.
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