Il 28 maggio 2012 Filomena Lamberti, a pochi giorni di distanza dalla sua decisione di lasciare il marito al termine di un matrimonio complicato, fu aggredita con l’acido dal consorte. Rimase sfigurata. La sostanza entrò in contatto con viso, collo, braccio, mani e gambe. Un mese più tardi, l’uomo patteggiò una condanna a 18 mesi con il nulla osta della Procura di Salerno, mentre la donna era in terapia intensiva. Oggi è tornato alla sua occupazione, mentre la vittima dell’aggressione vive con una pensione di invalidità di 300 euro al mese: “Andrei a fare qualsiasi lavoro pur di non essere costretta a chiedere la carità per pagare le bollette”, ha dichiarato al “Corriere della Sera”.
Filomena Lamberti ha quindi aggiunto: “Chiedo solo di vivere con dignità, di non essere sempre, costantemente in affanno. Trovare un lavoro alla mia età e nelle condizioni in cui mi trovo è dura. Ho un braccio più corto dell’altro per le cicatrici, non lo posso alzare, anche la vista è compromessa. Forse potrei fare la bidella o l’usciera, ma chi me lo dà un lavoro?”. In passato, lavorava in pescheria con suo marito e i due riuscivano a pagare tranquillamente le bollette, anche se “io non avevo la possibilità di accedere al suo conto. Ci dava i soldi per mangiare e anche per la scuola. Diciamo che i problemi con lui erano altri”.
FILOMENA LAMBERTI: “MIO MARITO QUANDO BEVEVA DIVENTAVA AGGRESSIVO. ORA HA PAURA DI ME”
Problematiche, purtroppo, facilmente intuibili quelle a cui ha accennato Filomena Lamberti. A suo dire, infatti, il coniuge quando beveva diventava aggressivo: “Io volevo aiutarlo, pensavo di cambiarlo, ma è stata una pia illusione. Erano solo insulti e botte. Ho lottato a lungo contro i suoi spettri, ma alla lunga ‘amore si è trasformato in odio. L’ho lasciato e qualche giorno dopo me lo sono visto davanti: ‘Guarda che cosa ti do’. Era una bottiglia di acido solforico”.
Il patteggiamento a cui l’uomo è arrivato è stato possibile perché, ha rimarcato Filomena Lamberti, “il mio avvocato di allora non mi ha difeso molto bene e comunque la Procura non si è opposta. Altri tempi. Pensi che non sono mai stata vista né ascoltata da nessuno”. Lei, nel frattempo, non si è rifatta una vita: “Non lo voglio nemmeno, io ho chiuso con gli uomini, non voglio più che qualcuno mi impedisca di vivere, non vado a mettermi una persona a fianco che mi toglie la libertà, proprio ora che l’ho riconquistata. Lo so, ce ne sono di migliori di lui, ma non ho proprio voglia di ricominciare”. E il marito-aggressore? “L’ho cancellato, ora è lui ad avere paura di me, mi dicono”.