Secondo l’avvocato Mattia Grassani, avvocato ed esperto di diritto sportivo, la Juventus potrebbe rischiare la retrocessione a seguito dello scandalo dello presunte plusvalenze irregolari e dei presunti bilanci “sgonfiati”. Interpellato stamane dai microfoni del programma di RadioRai, in occasione di Radio Anch’io lo sport, ha spiegato: “Questa è l’indagine più pesante e grave che la Juve ha subito nella propria storia, forse anche superiore a quella di Calciopoli. Perché le fattispecie sia di reato, sia di violazione di norme borsistiche, norme societarie e sportive abbracciano un’arco di comportamenti illeciti, siamo ovviamente alle ipotesi, che non ha precedenti”. Secondo Grassani, quindi, la Juventus rischia ben “più dell’ammenda o della penalizzazione. Quello che sta emergendo, secondo la norma, può portare all’esclusione del campionato e alla retrocessione”.
Per la Vecchia Signora sarebbe la seconda volta in meno di vent’anni, e per la seconda volta non per demeriti sportivi ma per questioni giudiziarie. Grassani ha quindi paragonato nuovamente la vicenda attuale con Calciopoli: “Le dimissioni in blocco del cda della Juventus ricordano la scelta che fece la dirigenza bianconera nel 2006, quando Moggi, Giraudo e Bettega si dimisero all’apertura del procedimento sportivo. Ed è un segnale positivo: la Juventus ha tagliato nettamente con il passato, ma non basta a ridurre la gravità dei fatti né ad arrivare a sanzioni più miti. Si tratta di reati societari che con le dimissioni non sono più reiterabili, quindi la richiesta di arresti domiciliari per Agnelli sarebbe inutile, non credo che la procura faccia ricorso su quella richiesta. Credo che la vicenda proseguirà con tutti gli indagati in libertà”.
GRASSANI E IL CASO JUVENTUS: “OCCHIO ANCHE ALL’UEFA…”
Grassani ha poi citato le intercettazioni emerse negli scorsi giorni con protagonisti gli stessi dirigenti della Juventus: “Oggi il fatto che gli stessi protagonisti si lascino andare a questi paragoni dicendo è più grave di Calciopoli dimostra la consapevolezza della gravità dei loro comportamenti e certifica come tutte quelle ipotesi di reato rappresentino un comportamento ancora più grave rispetto a Calciopoli. Perché un conto è avvicinare un arbitro o un designatore, un conto è drogare i conti della società, viola la parità competitiva con gli altri club, e altera la regolarità del campionato”.
Chiusura dedicato ai possibili risvolti europei dopo che l’Uefa ha annunciato l’apertura di un’indagine “questo è un fronte finora poco approfondito, questa situazione anche per l’Uefa è unica. Tutti gli altri procedimenti riguardavano sforamenti dei tetti di spesa, conclusi con lo stop al mercato”.