Il Ministro della Salute Orazio Schillaci delinea la posizione del governo di Giorgia Meloni su alcuni temi chiave degli ultimi tempi quali i vaccini, il green pass e la pandemia da Covid. “Negli ultimi tre anni si è parlato solo di Covid, perché il virus ha sconvolto il mondo. Oggi però l’epidemia è cambiata – illustra in un’intervista concessa a Libero – Si dovrebbe iniziare a parlare di Covid 23 anziché di Covid 19, per far capire a tutti che ormai la malattia è profondamente diversa da quella originaria”.
Il Ministro sottolinea che “le epidemie durano due-tre anni, è sempre andata così nella storia, con o senza vaccini, come avvenuto cento anni fa per l’influenza spagnola” e per la pandemia da Covid si augura che “con la prossima primavera ce la lasceremo alle spalle”. Interpellato sulla decisione di anticipare il rientro dei medici no vax, Schillaci precisa che “in tutto il resto del mondo erano già rientrati” e dunque “abbiamo anticipato di poche settimane sia per un problema d’organico sia per una scelta filosofica: sul Covid e i vaccini bisogna andare verso una riconciliazione nazionale”. Il Ministro conferma che “il presidente Meloni ha sempre detto di essere contraria all’obbligo per i vaccini Covid, ritenendo l’informazione più efficace della coercizione”, e che dunque “non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali”, smentendo quindi la possibilità di un futuro ritorno del Green Pass. Intanto, “l’indicazione è nota: quarta dose per i fragili e vivamente consigliato il vaccino per l’influenza, che quest’anno può essere perfino più rischiosa”.
Schillaci, “effetto Covid: meno visite di controllo, compromesse iniziative di prevenzione”
Sentito dal quotidiano Libero in merito alla gestione della pandemia da Covid, il Ministro della Salute Orazio Schillaci afferma definisce “inaccettabile la strumentalizzazione politica” in quanto “la scienza non è di destra né di sinistra”. E sui cosiddetti no vax sostiene che “credo che chi non si è vaccinato lo abbia fatto per paura; una contraddizione, se si pensa che in percentuale proprio tra i non vaccinati si è registrato il maggior numero di decessi”.
Il Ministro Schillaci ribadisce la necessità di voltare pagina, perché “uno degli effetti collaterali più dannosi della lotta al Covid 19 è stato aver costretto la maggior parte delle strutture ospedaliere a concentrarsi sul contrasto al contagio, con la conseguenza di un forte rallentamento o addirittura della sospensione delle altre attività sanitarie, per cui sono risultate compromesse le iniziative di prevenzione, soprattutto in ambito oncologico”. Infatti, si dice certo che “nell’immediato futuro avremo un aumento della mortalità per tumori e patologie cardiovascolari, perché in tre anni di pandemia sono saltate troppe visite di controllo”.