CGIL ATTACCA FONDI A SCUOLE PARITARIE IN MANOVRA, MA FIDAE SMENTISCE
Dalla Cgil ai partiti di opposizione fino ai media vicino al Centrosinistra: il commento negli scorsi giorni sulle scuole paritarie è stato di fatto unanime, «nelle scuole paritarie si investe, in quella pubblica no» (parola di Francesco Sinopoli, segretario generale FLC Cgil). L’accusa fatta contro il Governo Meloni è quella di aver tagliato addirittura 3,86 miliardi, comminando aumenti solo a scuole paritarie e alunni disabili. Intervistata a “La Verità”, la presidente della Fidae (Federazione Istituti di Attività Educative) Virginia Kaladich smentisce su tutta la linea tale polemiche, definendole scandalose: «Siamo alle solite: si urla alla discriminazione, quando a essere discriminate sono le paritarie da anni. L’esatto contrario di quel che si va raccontando. Sa cosa le dico? Che in piazza dovremmo scendere noi, altroché». La Fidae da anni rappresenta circa un migliaio di scuole paritarie cattoliche sparse per il Paese e non ci sta alla rappresentazione di un elemento non vero come la Manovra “contro” la scuola pubblica a vantaggio dei privati.
La polemica di sinistra e Cgil nasce dall’inserimento in Manovra del Governo Meloni dell’articolo sui 70 milioni di euro di fondi previsti per il 2023: «avrei parlato di “stabilizzazione”, se posso permettermi di fare un appunto. Si tratta in ogni caso di soldi già in Bilancio, che noi abbiamo chiesto di stabilizzare anche per il prossimo biennio e auspichiamo che da ora in poi diventino permanenti. A questi si aggiungono i 20 milioni per la scuola dell’infanzia che diventeranno 40 nel 2024». Per la presidente di Fidae, questi finanziamenti sono tutti destinati all’inclusione di bambini e ragazzi disabili: «Soldi indispensabili per consentire alle scuole di poter pianificare con maggior tranquillità, per il reclutamento del personale, la retribuzione e la formazione dei docenti. E già non si dovrebbe aggiungere nulla». Il tema è sempre quello, già innumerevoli volte affrontate sul nostro quotidiano: a dar fastidio è la libertà di educazione tout court, vista come “attacco” alla primazia della scuola pubblica senza capire che proprio le paritarie in un Paese normale divengono il più grande aiuto per il servizio pubblico dell’istruzione nazionale. Spiega Kaladich come proprio il diritto alla libertà di scelta educativa è un principio sancito dalla Costituzione, dal diritto nazionale e internazionale.
KALADICH (FIDAE): “DISABILI SCUOLE PRIMARIE DISCRIMINATI”, ECCO COSA È SUCCESSO
Alla n.1 di Fidae la polemica sollevata dalla sinistra in queste settimane è una volta di più scandalosa: «A me fa più scandalo la polemica: forse quei ragazzi sono meno degni degli altri disabili nelle scuole statali? Fino a qualche anno fa per ogni alunno con disabilità ci era riconosciuto un contributo di 2.000 euro per ciascuno, insufficienti a coprire lo stipendio di un insegnante di sostegno. Vogliamo ricordare ancora una volta che le famiglie che si rivolgono a noi già pagano le tasse e devono pagare due volte per i propri figli?». Dopo il netto aumento di famiglie che dopo l’emergenza Covid hanno iscritto i propri figli in scuole paritarie, la Fidae smentisce punto su punto l’accusa di vedersi aumentare i fondi (addirittura triplicare) nell’ultimo decennio.
«Rispondo a Repubblica (che aveva parlato di fondi triplicati per le paritarie, ndr) facendo i conti della serva: nelle scuole primarie convenzionate che dirigo sono anni che ricevo 19.367 euro per ogni classe che abbia almeno 10 alunni. Sempre gli stessi soldi. O mi sfugge qualcosa, o qualcuno è in malafede», spiega ancora Kaladich, presidente Fidae dal 2015, che confida nel buon inizio manifestato dal Ministro Valditara con tanto di invito a Palazzo Chigi per un confronto. Secondo gli ultimi dati della Federazione, ad oggi sono circa 15mila gli alunni disabili nelle paritarie di tutto il Paese: allargando lo sguardo, emerge come siano in tutto 817.000 gli alunni, pari al 9,9% del totale, ad essere iscritti ad una scuola paritaria. «Circa 545.000 frequentano le scuole cattoliche e di ispirazione cristiana – conclude Kaladich – e cioè il 67% degli alunni frequentanti le paritarie. Il resto del mondo delle scuole paritarie è rappresentato dalle scuole dell’infanzia comunali e, in misura minore, da scuole di ispirazione laica, soprattutto tra quelle secondarie di secondo grado».