L’artista gesuita Marko Rupnik – noto per i mosaici realizzati in alcuni santuari – è stato accusato di abusi s*ssuali da parte di alcune suore. A darne notizia per primo è stato il sito para vaticano “Silere non possum”, ripreso e menzionato poi dal quotidiano “Il Messaggero”, che ha ricostruito la vicenda sulle sue colonne. Sei mesi fa, una delle presunte vittime di Rupnik ha scritto ai vertici vaticani per sottolineare nuovamente (aveva già effettuato una prima denuncia al Vaticano 28 anni orsono) la sua storia di abusi s*ssuali, psichici e spirituali.
La donna ha asserito che “i padri gesuiti superiori di Rupnik e quanti vennero a conoscenza dei fatti, decisero di coprire tutto con una coltre di silenzio. Fu gioco facile, perché io stavo troppo male ed ero completamente sola”. Dichiarazioni alle quali hanno fatto eco quelle di una religiosa laica, Vera (nome di fantasia, ndr), la quale ha detto di non essere mai stata violentata dal gesuita, ma di avere assistito in questi anni a numerose denunce da parte di religiose ed ex religiose per abusi di potere e s*ssuali da parte sua.
GESUITA MARKO RUPNIK ACCUSATO DI ABUSI S*SSUALI DALLE SUORE. LE VITTIME: “GRANDE SOFFERENZA”
Come scritto da “Il Messaggero”, all’interno di una nota ufficiale, la curia dei Gesuiti ha rivelato che la Congregazione della Fede ha ricevuto una denuncia nel 2021 nei confronti di padre Marko Rupnik, “ma non era coinvolto nessun minorenne”. La Compagnia di Gesù ha dunque avviato un’indagine e ha “immediatamente nominato un istruttore esterno” e, successivamente, l’ex Sant’Uffizio ha constatato i fatti, sancendo la prescrizione.
Affermazioni smentite da Vera, la quale ha detto anche di essersi confidata in passato con padre Francisco J. Egana, allora Delegato per le case internazionali della Compagnia di Gesù in quel di Roma: “Il mio dispiacere fu grande, insieme alla consapevolezza che avevo fatto tutto quello che era in mio potere. Come in molti altri casi, la verità sugli abusi nella Chiesa difficilmente trova orecchie pronte ad ascoltare e cuori aperti per trovare soluzioni capaci di prevenire maggiori danni, portare sollievo e guarigione alle anime ferite e guidare coloro che, per varie ragioni, sono stati causa di tanta sofferenza, verso l’equilibrio psico-fisico-spirituale”.