Cantare fa bene. I bambini cantano spontaneamente, perché amano sentire le vibrazioni sonore della loro voce e le usano per esplorare la sensazione del suono prima ancora di usarle per comporre delle parole e comunicare. Cantare inoltre riduce l’ormone dello stress, il cortisolo, mentre aumenta il rilascio dei cosiddetti ormoni della felicità, dopamina e serotonina. Lo sa bene Bastian Holze, direttore di coro sentito dal quotidiano Die Welt. “Ai bambini piace cantare in qualsiasi momento, non si vergognano – spiega – Ma quando cresciamo, tutto cambia”. Perché “abbiamo paura che una nota possa suonare stonata e che qualcuno possa ridere di noi”.
E così da adulti cantiamo sempre meno, soprattutto se siamo in pubblico o in compagnia di persone che non conosciamo. Holze spiega che cantare assieme ad altre persone, come avviene per esempio in un coro, favorisce anche il rilascio dell’ormone del legame, l’ossitocina, che non solo riduce stress e ansia ma aumenta anche la sensazione di benessere e di fiducia negli altri e in se stessi. Cantare può essere molto importante anche per le persone che soffrono di malattie o di dolori cronici, grazie ai suoi benefici illustrati al quotidiano Die Welt.
Cantare riduce lo stress e fa bene a corpo e mente: aiuta anche il respiro
Il direttore di coro Bastian Holze, intervistato dal tedesco Die Welt, spiega che cantare aiuta a radicarsi nel presente, perché la nostra mente non si concentra più su scadenze, impegni, incombenze e tutto ciò che di negativo ci è capitato durante la giornata. Cantare inoltre ci obbliga a prestare attenzione al nostro respiro, il cui ritmo diventa più calmo e profondo e come risultato rifornisce il cervello di una maggiore quantità di ossigeno. Per questo motivo, il quotidiano sottolinea che il canto è considerato un’attività di tipo aerobico, proprio come il jogging, il ciclismo e il nuoto.
Anche il respiro ha un grande potere nel contribuire a ridurre lo stress, e controllarlo durante il canto può addirittura indurre in uno stato meditativo. Cantare inoltre stimola la produzione di anticorpi e quindi influisce positivamente anche sul nostro sistema immunitario. A livello cerebrale, crea nuove connessioni tra i neuroni e di conseguenze aiuta a migliorare la memoria e le capacità di ragionamento, per esempio aiutandoci a risolvere problemi anche complessi. Il canto è così importante da essere utilizzato anche dai medici, sottolinea Die Welt, per trattare patologie neurologiche come la balbuzie, il Parkinson, lesioni cerebrali e perfino l’autismo. E non importa se si è stonati o meno, perché gli effetti sul nostro organismo e sulla nostra mente sono immediati. E, come suggerisce Bastian Holze, anche cantare da soli sotto la doccia aiuta a conoscerci un po’ meglio e a familiarizzare con questa capacità così innata fin da quando siamo piccoli.