PUTIN ATTACCA ANCORA L’OCCIDENTE MENTRE I DIPLOMATICI USA-RUSSIA SI VEDONO OGGI A INSTABUL
I tentativi di negoziare ci sono da parte di Usa e Russia anche se il clima e la tensione tutto fa pensare ma non un “annullamento” del rischio di terza guerra mondiale: almeno per il momento, visto quanto affermato ancora oggi dal leader del Cremlino Vladimir Putin rispondendo agli scontri avvenuti negli scorsi giorni con raid di droni ucraini contro obiettivi sensibili russi. «Le nazioni occidentali hanno trasformato l’Ucraina in una colonia e stanno sfruttando gli ucraini come carne da macello e testa d’ariete contro la Russia». Nonostante ciò, oggi le delegazioni diplomatiche Usa e Russia sono attese nell’importanve vertice a Istanbul sotto l’egida del Presidente Erdogan: «vertice sulle questioni legate al lavoro delle ambasciate e a quelle che creano attriti nelle relazioni bilaterali», ha spiegato il viceministro degli Esteri di Mosca, Serghei Ryabkov. Non ci saranno Ministri presenti ma una folla delegazione di direttori dei dipartimenti competenti nei rispettivi Ministeri degli Esteri.
Dopo l’annuncio di Erdogan su imminente interlocuzioni tanto con la Russia quanto con l’Ucraina per “scongiurare” la terza guerra mondiale, oggi il Presidente Volodymyr Zelensky parlando in collegamento al TRT World Forum in corso a Istanbul ha sostenuto che «La sicurezza alimentare è uno degli elementi della nostra formula di pace. Ed è qui che il ruolo di leadership della Turchia può essere pienamente manifestato». Non solo, il leader del Governo di Kiev ricorda come «Dobbiamo ripristinare l’esportazione di cibo ucraino nella quantità di cui il mondo ha bisogno. Al momento esportiamo più di 13 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, ma possiamo dare decine di milioni di tonnellate in più».
PUTIN CONFERMA LA MINACCIA DI TERZA GUERRA MONDIALE NUCLEARE: “MA NON SIAMO IMPAZZITI…”
La Russia è pronta a «difendersi con ogni mezzo» e la guerra in Ucraina «sarà ancora lunga»: il Presidente Vladimir Putin non allontana per nulla, anzi, i rischi di una terza guerra mondiale nucleare, gettando la piena responsabilità su Kiev e sull’Occidente che continua ad appoggiare il Governo di Zelensky. Dopo 288 giorni di conflitto senza soste, la diplomazia ancora non riesce ad emergere e imporsi sui rispettivi obiettivi: non solo, si moltiplicano le minacce e i rischi che il conflitto globale possa giungere realmente sul fronte nucleare. Lì sì che la tragedia sarebbe completamente inevitabile.
«La minaccia di una guerra nucleare è in aumento» ha spiegato ieri Putin in videoconferenza con il Consiglio per i diritti umani russo: il Cremlino accusa la Nato e gli Stati Uniti per aver dispiegato «in Paesi terzi armi tattiche nucleari, cosa che la Federazione non ha fatto e non farà». Per quanto riguarda la minaccia stessa della terza guerra mondiale nucleare, Putin non smentisce affatto: «La Russia non ha trasferito e non trasferirà armi nucleari a nessuno, ma difenderà i suoi alleati con tutti i mezzi disponibili. la Russia non ha armi tattiche nucleare in altri Paesi. Ma non brandiremo queste armi come un rasoio, correndo per il mondo. Non siamo impazziti». L’operazione militare in Ucraina (come viene definita da Mosca l’invasione avviata il 24 febbraio scorso) è destinata a durare ancora molto, conferma Putin: «Ma l’emergere di nuovi territori è un risultato significativo per la Russia, il Mare di Azov è diventato un mare interno, anche Pietro I aveva lottato per l’accesso a questo mare». Immediata e netta la reazione di Washington che bolla come «irresponsabili» le parole del Presidente russo, specie per aver evocato la minaccia nucleare.
ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE: RAZZI SULL’UCRAINA, ALLARME DRONI IN CRIMEA
Mentre l’Occidente – in particolare l’Europa – si prepara ad accogliere ancora nuove ondate di profughi ucraini, conseguenza diretta degli attacchi della Russia alle strutture energetiche in Ucraina che costringeranno un inverno durissimo per il Paese alle porte dell’Ue, ecco che da Bruxelles viene lanciato nuovo dispositivo di sanzioni contro Mosca. La terza guerra mondiale non è solo sul campo ma per il momento è prettamente diplomatica: «il rischio che Mosca utilizzi armi nucleari nel conflitto in Ucraina è diminuito grazie alle pressioni internazionali sulla Russia. Una cosa è cambiata per il momento: la Russia ha smesso di minacciare di usare le armi nucleari. E questa è stata una conseguenza del fatto che la comunità internazionale, compresa la Cina, ha tracciato una linea rossa su questo tema», commenta il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando positivamente il nuovo pacchetto di sanzioni contro la difesa russa messo in campo dall’Alto Rappresentante della Politica Estera europea, Josep Borrell.
Tornando al tema struggente della battaglia sul campo, è ancora da registrare una tremenda giornata per attacchi, raid, bombardamenti e allarmi aerei: «Questi attacchi rappresentano il più grande colpo alla rete elettrica che l’umanità abbia mai visto. Più di 1.000 proiettili e missili sono stati lanciati contro le linee elettrichee causando gravi danni all’Ucraina», denuncia il presidente dell’azienda elettrica ucraina Ukrenergo Volodymyr Kudrytsky. «Nonostante abbiamo perso dal 25% al 30% dei consumi rispetto al periodo prebellico, la carenza di capacità di generare corrente è maggiore e grave», ha aggiunto alla agenzia Interfax Ukraine. Solo nelle ultime 24 ore sarebbero almeno 9 i civili rimasti uccisi dai bombardamenti russi nel Donetsk: «Il 7 dicembre i russi hanno ucciso 9 civili della regione di Donetsk: 6 a Kurakhovo, 1 nel villaggio di Krasnohorivka, 1 a Ivanovka e 1 a Bakhmut», ha denunciato il capo dell’amministrazione militare regionale Pavlo Kyrylenko. Continuano invece i bombardamenti delle controffensiva ucraina contro obiettivi militari e aeroportuali della Russia: «L’Ucraina ha utilizzato droni di epoca sovietica modificati per colpire all’inizio di questa settimana le basi russe di Engels e Dyagilevo, a centinaia di chilometri dal suo confine», scrive oggi il quotidiano “Politico”. La Russia arriva ad affermare che i rischi per la sicurezza in Crimea e a Sebastopoli persistono, ma anche che sono in corso misure «per combattere gli attacchi terroristici ucraini».