ANARCHICI GRECI RIVENDICANO L’ATTENTATO A SUSANNA SCHLEIN
L’attentato avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 dicembre ad Atene contro la prima consigliere dell’Ambasciata italiana in Grecia, Susanna Schlein, ora ha una rivendicazione ufficiale: un gruppo di anarchici greci noto con il nome “Carlo Giuliani revenge nuclei” ha rivendicato l’attacco contro le due auto della n.2 della diplomazia italiana ad Atene. La sorella della candidata alle Primarie Pd è scampata all’attentato per fortuna ma si è ritrovata l’auto incendiata e una pure una bottiglia molotov con miccia semi-consumata trovata fuori dalla seconda auto dell’Ambasciata.
Susanna Schlein si era svegliata per l’esplosione (seguita all’incendio) di una delle auto della diplomazia quando notò anche la seconda auto con principi di incendio: «La mia famiglia è ancora molto scossa per il terribile rischio che abbiamo corso. È stato del tutto inaspettato. Ora dobbiamo guardare avanti e non avere paura, affidandoci all’azione della magistratura italiana e greca per identificare i responsabili», aveva dichiarato la sorella di Elly Schlein commentando l’attentato e dopo aver ricevuto la visita di solidarietà del Ministro degli Esteri Antonio Tajani all’ambasciata di Atene.
NUCLEO “CARLO GIULIANI REVENGE” RIVENDICA: “ATTENTATO A SCHLEIN PER SOLIDARIETÀ A COSPITO”
«Il Carlo Giuliani Revenge Nuclei ha agito a sostegno di un anarchico italiano in carcere in sciopero della fame da ottobre»: questo il breve comunicato di rivendicazione dell’attentato ai danni della diplomatica Susanna Schlein. Il riferimento è diretto ad Alfredo Cospito, «Compagno, non importa quanto si sforzino di seppellirti, non ti dimenticheremo mai», scrivono gli anarchici. Proprio in questi giorni il caso Cospito e Beniamino – i due anarchici del gruppo FAI per i quali la Procurate generale di Torino chiese l’ergastolo e una pena a 27 anni di reclusione per i pacchi bomba alla caserma degli allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), nel 2006 – è stato inviato all’esame della Corte Costituzionale italiana.
Dopo l’udienza d’Appello a Torino è stato deciso di trasmettere gli atti alla Consulta: a luglio la Cassazione aveva confermato le pene degli altri imputati del processo “Scripta Manent”, chiedendo un nuovo dibattimento per Cospito e Beniamino. «Condannato in un limbo senza fine, in attesa della fine dei miei giorni Non ci sto e non mi arrendo ma continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo Paese», aveva detto Cospito in collegamento con l’udienza del processo a suo carico, «La magistratura italiana ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo avere più la possibilità di rivedere le stelle, la libertà, si è preferito l’ergastolo ostativo, che non ho dubbio mi darete, con l’assurda accusa di aver commesso una strage politica per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno». L’attentato avvenuto ad Atene dunque sarebbe stato tentato per “solidarietà” alla vicenda giudiziaria di Alfredo Cospito. Il gruppo anarchico prende il nome dall’attivista no-globale italiano, Carlo Giuliani, ucciso da un carabiniere durante il G8 di Genova nel 2001 (mentre cercava di sfondare una camionetta delle forze dell’ordine con un estintore, ndr).