Migranti Italia, UE punta il dito con Nicole de Moor
L’Italia è finita nel mirino dell’Ue per i troppi flussi irregolari verso il nord. Nicole de Moor, segretario di Stato belga per l’asilo e l’immigrazione, ha convocato un mini-vertice con alcuni colleghi Ministri dell’Interno: alla riunione, come spiega La Stampa, mancavano l’Italia e altri Paesi del fronte mediterraneo che sarebbero, a detta degli altri, colpevoli di questi flussi irregolari. I rappresentanti di Austria, Svezia, Paesi Bassi, Germania, Francia, Danimarca, Lussemburgo e Svizzera, si sono incontrati all’Hotel des Finances di Bruxelles. Presenti anche il presidente di turno dell’Ue e il commissario europeo alle migrazioni Ylva Johansson.
Alla Commissione è stato chiesto un intervento per la situazione giudicata “insostenibile”. De Moor ha spiegato: “L’attenzione si concentra spesso sugli sbarchi, ma la pressione migratoria non si limita agli arrivi primari: ci sono anche quelli secondari. C’è un numero crescente di richiedenti asilo che si sposta da uno Stato membro all’altro in barba alle norme Ue. Ci sono Paesi che non applicano le regole di Dublino e questo è un problema”.
Migranti, Italia “non è il Paese che ne accoglie di più”
Nicole de Moor, nel corso dell’incontro, ha proseguito: “Se guardiamo i numeri, l’Italia non è il Paese che accoglie più migranti. Per i Paesi del Nord Europa c’è un problema di regole: infatti nel biennio 2016-2018 il governo belga ha registrato ottomila richieste d’asilo l’anno: il Belgio è un Paese di 11 milioni di abitanti. La situazione nei primi undici mesi del 2022 è però sfuggita di mano: 13 mila infatti le richieste, di cui “la metà era già passata da un altro Stato membro” che dunque, secondo il regolamento di Dublino, ne avrebbe responsabilità.
Secondo la segretaria di Stato belga, i migranti “non vengono registrati oppure si spostano dopo essere stati registrati”. In questo caso andrebbero trasferiti, da regolamento, nel Paese di primo ingresso, come spiega La Stampa, ma spesso non è così perché lo Stato si rifiuta o spiega di non avere posto nelle strutture. Per questo le varie nazioni hanno chiesto alla Commissione “proposte concrete” per far sì che i Paesi mediterranei rispettino le procedure e accettino i trasferimenti. Il ministro Piantedosi potrebbe ora far chiarezza sulla questione.