Il governo dei ripensamenti fa un altro passo indietro: dopo aver dichiarato che era in programma l’abolizione del bonus cultura per i neo maggiorenni, adesso la maggioranza ha deciso di introdurre soltanto alcune modifiche alla misura, Ecco quali.
Bonus cultura 18 anni: l’ipotesi dell’eliminazione
Proprio di ieri alla notizia che il governo Meloni avesse deciso di abolire il bonus cultura per i diciottenni, una misura introdotta dalla sinistra quando era ancora al governo. La rinuncia a questa misura di welfare sarebbe servita per dirottare le risorse al mondo dello spettacolo e della cultura.
Tuttavia proprio oggi Federico mollicone, deputato di Fratelli d’Italia ha dichiarato a Repubblica, che si tratta soltanto di propaganda e l’intenzione del governo non è quella di eliminare la misura, bensì di riformarla.
Anche il presidente della commissione cultura della camera si è espresso a rainews24 dichiarando che l’obiettivo del Governo è quello di tutelare i giovani e modificare App 18, eliminando le storture. Ma di quali strutture si tratta?
Bonus cultura 18 anni, il ministro: “Lo prorogheremo”
Secondo quanto dichiarato dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, sarà creata una nuova carta cultura che avrà dei benefici legati alla soglia ISEE e che garantirà dei controlli antifrode.
Rafforzare quanto sostenuto da mollicone e dal ministro Gennaro Sangiuliano, gli emendamenti alla manovra in commissione alla camera, per quanto concerne tutti quelli relativi a bonus 18 anni, sono state giudicate in ammissibili. Quindi, dal momento che l’importo di 500 euro relativo al bonus cultura introdotto nel 2016 dall’allora governo Renzi e indirizzato in maggiorenni è stato finalizzato alla promozione della cultura fra i giovani e in particolare, il contributo economico poteva essere speso nei prodotti di editoria, tecnologia, musica, concerti, spettacoli teatrali, eventi culturali, corsi di formazione e tanto altro. Il bonus funzionava tramite l’app dedicata a 18app per cui il governo ha investito anche una discreta quantità di Fondi. Non ne era necessario nemmeno presentare l’ISEE, perché non sono previsti i limiti di reddito, ma serve soltanto il requisito anagrafico.