E’ pesantissima la squalifica comminata in Francia nei confronti di due calciatori colpevoli di aver tenuto una condotta violenta verso l’arbitro: la Federazione li ha infatti sospesi di fatto a vita… ben 46 anni. Gli squalificati sono stati protagonisti di una violenza gratuita nei confronti del direttore di gara, come si legge sul sito della Gazzetta dello Sport, e uno è stato squalificato a 16 anni, mentre l’altro a 30. Si tratta di due decisioni durissime che la federazione francese ha deciso di attuare come una sorta di “minaccia” affinchè gli stessi comportamenti non vengano emulati da altri giocatori.
Il primo episodio di squalifica si era verificato lo scorso 25 novembre, un tesserato del Bourges Foot 18, che è stato appunto fermato per 16 anni per via di una testata all’arbitro. In seguito è toccato ad Aliu Costa, un ragazzo di soli 19 anni di proprietà dell’Us Le Blanc, colpevole di aver colpito il direttore di gara con una gomitata in occasione di una rissa. Costa, originario della Guinea-Bissau, dovrà quindi rinunciare al suo sogno di diventare un calciatore professionista anche perchè al termine della squalifica di ben 3 decadi avrà 49 anni, un’età troppo alta per potersi rimettere in gioco e tornare ad indossare le scarpe con i tacchetti.
FRANCIA, DUE CALCIATORI SQUALIFICATI DOPO VIOLENZA CONTRO L’ARBITRO: IL MONITO DEL GIUDICE FRANCESE
La squadra del 19enne è stata inoltre raggiunta da una multa pecuniaria da 500 euro, più una penalizzazione di cinque punti in classifica e la sconfitta a tavolino, per una vera e propria stangata. Come riferisce l’edizione online di Sky Sport, l’episdio di Costa si è verificata in occasione della partita del campionato Regional 2 nazionale contro il Fussy-Saint Martin, durante il quale appunto il ragazzo ha tirato una gomitata al direttore di gara.
Come detto in apertura, le due squalifiche di 16 e 30 anni, sono un monito del giudice sportivo per evitare che altri calciatori possano ripetere azioni violente verso l’arbitro: qualsiasi gesto non verrà tollerato, pena l’addio di fatto ai campi da gioco.