La competizione tra satelliti per la fornitura di internet a banda larga in tutto il mondo entra nel vivo. Prima del conflitto in Ucraina, solo i professionisti coinvolti o gli appassionati di spazio erano interessati all’argomento, ma la guerra ha messo in luce l’importanza strategica delle reti satellitari, in quanto l’esercito di Zelensky è riuscito a ristabilire i collegamenti web e telefonici grazie proprio alla costellazione Starlink di Elon Musk. Infatti, il miliardario americano ha messo a disposizione di Kiev i suoi 3.200 satelliti, poiché l’infrastruttura di telecomunicazione terrestre del Paese era stata danneggiata parzialmente dai russi, e questo ha consentito all’esercito di organizzarsi meglio per lanciare la controffensiva.
Come sottolineato dal quotidiano “Le Monde”, improvvisamente, ciò che era fantascienza – un investitore privato che viene in aiuto di uno Stato con le sue attrezzature spaziali – è diventato realtà. Ciò ha spinto gli Stati a reagire per mantenere la propria sovranità, come sta facendo oggi l’Europa con il progetto Iris², ma anche il Canada, con la costellazione Lightspeed. Tuttavia, nella corsa ai satelliti per internet a banda larga, Elon Musk è avanti anni luce: la “sua” Starlink lancia ogni settimana nuovi satelliti e offre servizi in 40 Paesi, mentre il suo principale competitor, il francese OneWeb, è operativo a nord del 55° parallelo, dal confine tra Stati Uniti d’America e Canada alla Groenlandia. Per contro, i primi satelliti di Kuiper, la filiale del gruppo Amazon di Jeff Bezos, hanno subìto diversi ritardi e dovrebbero essere lanciati all’inizio del 2023, seguiti nel 2026 da quelli di Lightspeed della canadese Telesat, mentre la costellazione europea Iris² dovrebbe essere operativa un anno dopo.
SATELLITI, BATTAGLIA TRA COLOSSI: STARLINK CONTA 700MILA ABBONATI
Starlink conta 700mila abbonati alla sua rete di satelliti per la fornitura di internet a banda larga, soprattutto negli USA, e altrettanti sono in lista d’attesa. Invece, OneWeb ha scelto di rivolgersi ai settori del trasporto aereo e marittimo e della pubblica amministrazione, ritenendoli più redditizi. La concorrenza, in ogni caso, si preannuncia agguerrita, poiché il mercato satellitare di internet è relativamente piccolo: attualmente rappresenta l’1% del mercato delle telecomunicazioni, ovvero 16 miliardi di dollari (15,2 miliardi di euro).
“Le Monde”, inoltre, sottolinea che gli investimenti sono notevoli: da 10 a 15 miliardi di dollari per ogni azienda, senza alcuna certezza di guadagno. A 1.200 chilometri dalla Terra, OneWeb ha bisogno di diverse centinaia di satelliti per la fornitura di internet a banda larga per coprire l’intero globo, mentre a Starlink ne servono migliaia a 500 chilometri. Ciò “significa che le imprese non possono autofinanziare i propri investimenti e devono ricorrere a prestiti. La costellazione canadese Lightspeed sta subendo ritardi a causa della mancanza di fondi e a maggio ha dovuto ridurre la sua capacità di un centinaio di satelliti, cioè un terzo della sua capacità”.