La nota criminologa Roberta Bruzzone è stata ospite ieri sera del programma di Rai Due, Tg2 Post, e nell’occasione si è soffermata sulla strage degli scorsi giorni di Fidene, alle porte di Roma, dove un 57enne ha ucciso 4 donne a seguito di una lite condominiale. “C’è un aggravamento della violenza generale quotidiana, ma una strage di questo tipo, pianificata, progettata nel minimo dettaglio, con un soggetto che riesce addirittura ad ottenere un’arma sottraendola ad un poligono, dimostrando una lucidità estrema per poter dirigersi lì e fare il più alto numero di vittime è qualcosa che sicuramente sotto il profilo complessivo ci preoccupa molto perchè temo che molte persone siano in una condizione mentale pericolosa verso un’escalation di diretta violenza verso altri”.
Poi Roberta Bruzzone ha proseguito: “Io ho frequentato un poligono in passato, so sparare e maneggiare le armi anche se non lo frequento abitualmente. I poligoni che ho frequentato io avevano delle misure di sicurezza diverse rispetto a questo. Non mi risulta che l’istruttore responsabile lasci mai il soggeto da solo con l’arma nella disponibilità. E’ frutto di una vulnerabilità che esisteva e che altri soggetti hanno confermato”.
ROBERTA BRUZZONE SUL CASO DI FIDENE: “E’ PIENAMENTE IMPUTABILE”
Roberta Bruzzone si è quindi soffermata sui numerosi crimini commessi negli ultimi tempi da persone non stabili psichicamente: “Ci sono delle falle gigantesche nel modo in cui gestiamo le problematiche legate alla salute mentale, il nostro sistema è alla deriva e oggi ci troviamo ad affrontare quello che sono problematiche montanti da tantissimi anni. I professionisti di questo settore fanno i miracoli a volte e in più la legge non ci aiuta, a meno che un soggetto non abbia determinati precedenti. E’ un problema molto serio che dovremo decidere di affrontare seriamente prima o poi, non esiste salute se non c’è quella mentale, non possiamo più fare finta”.
Sulle prossime mosse dei difensori di Claudio Campiti, il 57enne protagonista della strage di Fidene: “Chiederanno la perizia psichiatrica, che possa avere un esito positivo lo escludo. Ha progettato tutto, non c’è mai stato un cedimento della realtà, era consapevole di ciò che stava facendo e della gravità. E’ emerso anche un foglietto in cui aveva indicato un punto esterno da cui sparare garantendosi ancora maggiore micidialità. E’ certamente una persona distorta e malevola ma che non ha mai perso il contatto con la realtà, è un soggetto pienamente imputabile. Poco prima di quello che è successo ha minacciato dei bimbi di morte perchè avevano attraversato la linea di confine del suo terreno”. Quindi la Bruzzone ha concluso: “Noi ci stiamo pericolosamente avvicinando al modello americano, per fortuna l’accesso alle armi è complesso e bisognerebbe renderlo più complesso ancora, soprattutto servirebbe maggiore sorveglianza dove le armi sono disponibili. Ora per questione banalissime le aggressioni sono più violente, non c’è bisogno di avere un’arma da fuoco per fare male”, con riferimento al medico di Milano ucciso da un uomo con un machete.