Massimiliano Gallo nel film “Filumena Marturano”
Massimiliano Gallo tra i protagonisti di Telethon dopo il successo della fiction Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso. Non solo, presto in tv nei panni di don Mimì Soriano. L’attore sarà in in prima serata su Rai1 con il film “Filumena Marturano”, trasposizione filmica del capolavoro teatrale di Eduardo De Filippo è diretta da Francesco Amato. Nel ruolo di don Mimì Soriano c’è proprio l’attore che, intervistato da Il Mattino, ha dichiarato: “è un eterno Peter Pan, e questo atteggiamento lo rende un personaggio purtroppo attualissimo, un commerciante pieno di soldi che corre appresso alle ragazze perché non vuole invecchiare. Ma diventa tenero quando scopre la paternità e l’accetta. Un passaggio molto bello verso la maturità. Per quelli della mia generazione Soriano è Mastroianni nel film di De Sica con Sophia Loren. Un uomo malato di infantilismo che ha voglia di confrontarsi ancora con un mondo che non gli appartiene più. Ecco perché si tinge i capelli, per sembrare giovane”.
Non solo, l’attore ha parlato anche di alcuni sconfinamenti creati dagli autori nella storia raccontata da Eduardo De Filippi: “gli autori hanno sviluppato ciò che in teatro non si può vedere, come il vissuto di Filumena nel bordello o i flash-back con i figli bambini, e anticipato o posticipato alcune scene. Ma tutto è rimasto in linea, leggendo la sceneggiatura non ti accorgevi dei cambiamenti. Non è mai facile approcciarsi a un gigante come Eduardo, qui hanno fatto premio la sensibilità e il rispetto del regista Francesco Amato, un piemontese con Napoli nel cuore”.
Massimiliano Gallo e il successo di Vincenzo Malinconico – L’avvocato
Un anno di successi per Massimiliano Gallo reduce dalla fiction “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso”. Un ruolo a cui è molto legato e che ha amato tantissimo come ha raccontato dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni: “ho amato tutto fin dall’inizio del progetto. Mi piace che Malinconico sia imperfetto, pieno di debolezze, un personaggio con senso dell’umorismo, che ama filosofeggiare. Lo sento affine a me: è uno che, in un mondo in cui conta l’apparire, viaggia in autobus. Ho sempre voluto interpretarlo. Se non l’avessi fatto io, avrei “rosicato””.
Non solo, l’attore ha anche raccontato di esserci cucito addosso il personaggio: “mi ha preso. Mi sono inventato un paio di cose: il fatto di mettere i post-it nei libri o il modo di “abbracciare” la borsa da avvocato come una sorta di coperta di Linus, anziché portarla, sono tratti che ho voluto io. E mi ha fatto piacere quando De Silva mi ha detto che erano trovate giuste e che da ora in poi, per lui, Malinconico avrà la mia faccia quando scriverà i prossimi libri”.