Dopo le definizioni a ridosso del Mondiale, la Francia registra un’altra ondata di ko. Stavolta a causa dell’influenza del cammello, dovuta ad un virus che si sta diffondendo in Qatar. Appartiene alla famiglia dei coronavirus e colpisce le vie respiratorie. Così verso la finale dei Mondiali contro l’Argentina, la Nazionale francese di Deschamps registra diversi giocatori influenzati. Rabiot e Upamecano hanno dovuto saltare la semifinale col Marocco proprio per l’influenza del cammello e restano in dubbio per la finale. Anche Coman ha contratto questa influenza. «Ha la febbre. Stiamo cercando di stare attenti perché non si diffonda questo virus, che sta colpendo molti calciatori qui al Mondiale. Ti ammali quando ti stanchi troppo, il tuo corpo si indebolisce e sei più vulnerabile», ha dichiarato il ct della Francia.
Il problema non riguarda, però, solo i giocatori impegnati in Qatar, ma anche i tifosi, che portano il virus in patria al loro rientro. Non è nuova, infatti è nota come Mers-CoV, sindrome respiratoria mediorientale, nota in Italia già dal 2012. Si tratta di una forma virale che passa dai cammelli all’uomo, da qui il nome dell’influenza del cammello. A lanciare l’allarme in primis sono state le autorità sanitarie britanniche, ma la malattia sta arrivando anche in Italia.
PERCHÈ INFLUENZA DEL CAMMELLO PIÙ LETALE DEL COVID
Chi è affetto da influenza del cammello può anche accusare problemi gastrointestinali e insufficienza renale se la malattia degenera. Il contagio avviene stando a stretto contatto con cammelli e consumando alimenti derivati da questi animali, come il latte, specie se non è stato pastorizzato. Il virus è molto pericoloso e letale. Stando ai dati della Health Security Agency del Regno Unito, un terzo degli infettati muore a causa delle complicanze. Infatti, tra i 2.600 casi registrati in 12 paesi del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente ci sono stati ben 935 decessi, pari al 36% del totale. Dunque, al momento l’influenza del cammello è molto più letale del Covid, visto che quest’ultimo ha una mortalità del 4%. Le autorità sanitarie europee sono già a conoscenza di questa malattia e stanno attuando procedure di monitoraggio, secondo quanto riportato da Repubblica. Per proteggersi bisogna segnalare i sintomi al proprio medico curante, se ci sono stati contatti con qualcuno che ha fatto rientra dal Qatar.