Carlotta Proietti, figlia del grande Gigi Proietti, è stata ospite a L’Ora Solare per ricordare il padre e raccontare aneddoti sul loro rapporto e sui retroscena della loro famiglia. “Noi condividevamo l’amore per la musica” racconta Carlotta Proietti, e per questo motivo in famiglia “ci divertivamo a prenderlo in giro” quando cantava lo swing, “perché il testo era in inglese e ogni tanto s’impicciava”. Svela che tra le domande che papà Gigi le rivolgeva più spesso ce n’era una all’apparenza semplice: ‘ti diverti?’. “Le prime volte pensavo la intendesse in modo generico, come a dire se ti diverti con i colleghi – ammette Carlotta Proietti – Io sto bene un po’ con tutti e rispondevo di sì. Ho capito con il tempo quello che intendeva: divertirsi in un contesto lavorativo e non solo vuol dire che stai bene, che sei nel tuo, ti senti a tuo agio e che stai facendo la cosa giusta”.
Carlotta Proietti confessa che “ci è voluto un po’ perché capissi che il famoso gioco di cui lui parlava è un qualche cosa di molto alto, di molto importante e profondo. Proprio come ha fatto lui per tutta la vita”. E ammette che di papà Gigi Proietti “una delle cose che mi piaceva di più era vederlo dirigere gli attori. Lui amava tantissimo gli attori”, ed è ancora oggi ricordato con profondo rispetto e ammirazione da chi ha lavorato con lui.
Carlotta Proietti, figlia di Gigi: “non dava nulla per scontato, rispettava pubblico e attori”
Carlotta Proietti, figlia di Gigi Proietti, nel salotto di L’Ora Solare su TV2000 rivela che “la cosa buffa di papà era che spesso non si aspettava tante cose”, per esempio “anche prima degli spettacoli si chiedeva se sarebbe arrivato qualcuno” a vederlo sul palco. Una caratteristica forse dettata “anche da una piccola parte di scaramanzia e del non prendere nulla per scontato”. Di papà Gigi ricorda che “nonostante la formula più che provata, che si sapeva avrebbe funzionato” dei suoi spettacoli, lui dimostrava “una cura incredibile sui dettagli, sul provare e riprovare. Una maniacalità nel suo modo di fare per non dare nulla per scontato”. Un atteggiamento che per Carlotta Proietti indica un “grande rispetto per il pubblico”.
Carlotta Proietti ricorda che da piccolina “cercavo di imitare tutto quello che faceva papà: non dormivo di notte e spuntavo dalle tende, facendo degli spettacoli. Non volevo mai andare a dormire e volevo uscire con loro per andare a teatro”, cercando anche di convincere i suoi genitori facendosi trovare già pronta e vestita davanti alla porta. A L’Ora Solare vuole anche ricordare il momento del funerale di Gigi Proietti, un momento che ha stretto l’Italia in un unico grande dolore: “quando è morto c’era chi mi diceva ‘sì per te è un padre ma per me è uno zio, un nonno’, come a rivendicare una qualche parentela”. Un atteggiamento che per Carlotta Proietti “inizialmente è un po’ scioccante e ti chiedi perché dovresti accogliere queste cose. C’è chi decide di non farlo e decide di chiudersi, però io ho sentito che era giusto, perché mio padre si era dedicato a questo”, perché “senza il suo pubblico non sarebbe stato lui. E mi è sembrato giusto accogliere questi messaggi, questo grande amore” da parte delle persone, anche degli sconosciuti, al momento della sua morte.