Gli insetti provano dolore: “Una legge contro i pesticidi”
Un nuovo studio ha confermato per la prima volta che gli insetti provano dolore se sottoposti a stimoli potenzialmente dolorosi, aprendo il dibattito sul fatto che occorra revisionare le leggi per il benessere animali. Effettivamente, fino a questo momento almeno, l’attenzione mondiale non si era mai concentrata sull’effettivo dolore che gli insetti possono provare se entrano, per esempio, a contatto con i pesticidi o nell’ipotesi degli allevamenti di massa.
La conclusione che gli insetti provano dolore è stata raggiunta dai ricercatori della Queen Mary University di Londra, che hanno analizzato più di 300 studi precedenti. Da questa analisi hanno dedotto che ci siano sufficienti prove per affermare che anche i piccolissimi animali provino dolore, esattamente come gli esseri umani e il resto degli animali. Secondo quanto riporta il Times, gli autori dello studio hanno affermato che questa conclusione sia importante soprattutto “dal punto di vista morale. I pesticidi uccidono ogni anno altri trilioni di insetti selvatici, e le cause di morte sono la paralisi, l’asfissia o la dissoluzione degli organi interni. Se gli insetti provassero dolore, il loro allevamento e le disinfestazioni causerebbero sofferenze di massa, eppure i dibattiti e le leggi sul benessere degli animali ignorano quasi universalmente gli insetti”.
Lo studio: “Gli insetti provano dolore, ma lo possono modulare”
Insomma, quella degli insetti che provano dolore è una scoperta importante sotto diversi punti di vista, tra cui l’apertura di un dibattito in merito alla loro salvaguardia e sull’uso dei pesticidi, similmente a come avviene per centinaia di altri animali. Ma rimanendo nell’ambito prettamente scientifico della ricerca, gli scienziati hanno concluso che sarebbero in gradi di modulare quel dolore, in virtù di altri stimoli ritenuti più importanti per la loro sopravvivenza, come l’alimentazione e la riproduzione.
La ragione per cui gli insetti provano dolore è che posseggono la capacità definita “nocicezione” che è in grado di prevedere e rilevare potenziali stimoli dannosi. Non si tratterebbe, dunque, di dolore umanamente inteso, quanto di una forte sensazione di disagio acuto, che li spinge a reagire ad uno stimolo. Alcuni insetti osservati, continuavano a nutrirsi nonostante riportassero lesioni gravi, così come il maschio delle mantidi non scappa quando la femmina lo uccide dopo l’atto riproduttivo. “È ipotizzabile”, hanno dunque concluso, “che negli insetti esista una forma di percezione del dolore che può essere modulata” in virtù, per esempio, dell’istinto procreativo o della necessità di nutrirsi.