Tutti gli emendamenti sulla manovra di bilancio 2022, passati al vaglio della commissione questa mattina concernono principalmente quelli proposti dai partiti, ma poi il governo ha avanzato altri 20 macrotemi che saranno discussi in vista della riunione di lunedì, in cui si daranno delle strette al reddito di cittadinanza e si cercherà di non intaccare l’indice perequativo per le pensioni medie che avrebbe garantito un risparmio di 1,5 miliardi di euro.
Riforma pensioni 2023: gli emendamenti al vaglio del governo sulle medie e sulle minime
Infatti con l’inflazione in aumento sempre sopra il 6% per tutto il 2022, le pensioni per il 2023 avrebbero dovuto subire un aumento con ulteriore incremento della spesa pubblica. Gli assegni mensili che vanno da 2100 a 2600 euro avrebbero però avuto un aumento inferiore rispetto alle pensioni più basse.
Evidentemente non tutta la maggioranza è d’accordo infatti il governo ha deciso di garantire anche a questa fascia di pensionati un adeguamento all’indice perequativo del 100%. Allo stesso tempo si tenterà di ritoccare anche l’innalzamento delle pensioni minime che da 525 euro mensili sarebbero quindi state aumentate a 570 euro.
Ma l’aumento non è piaciuto a Forza Italia che invece voleva partire già da una soglia base di 600 euro per poi lavorare nel corso di tutta la legislatura e arrivare a un incremento fino a 1000 euro di pensione minima. In realtà probabilmente il governo non riuscirà a mantenere la promessa e c’è chi, in una notte di lavori al MEF, è riuscito a lavorare a una proposta fino a 590 euro di pensione minima.
Riforma pensioni 2023: opzione donna e quota 103
E quanto di meglio si è riusciti a fare vista l’impossibilità di trovare fondi per le coperture. Il nodo delle coperture rischia di mandare in bilancio provvisorio il governo Meloni.
Gli altri emendamenti al vaglio non concernono le pensioni che sono riformate esattamente con quota 103 così come proposto dal ministro calderone. Tuttavia Si discuterà anche della modalità di integrare e rendere strutturale opzione donna.
Probabilmente all’interno del tavolo della commissione di bilancio, verrà anche valutata l’importanza delle contribuzioni integrative per quanto concerne un passo ulteriore per la riforma pensioni 2023