L’epidemiologo: “Tre ondate di covid in Cina in inverno”
L’alto funzionario sanitario della Cina, l’epidemiologo Wu Zunyou, ha previsto tre nuove ondate di covid per questo inverno. Il governo attualmente parla di una situazione migliore, e domenica ha attestato solamente poco più di 2 mila casi giornalieri, ma gli ospedali del paese sono già sotto pressione da alcuni giorni. Il dottor Zunyou dice che l’attuale ondata di casi durerà almeno fino a metà gennaio, mentre dopo ce ne saranno almeno altre due.
La seconda ondata di covid in Cina prevista dall’epidemiologo sarà in occasione delle celebrazioni legate al capodanno cinese, che porterà molti cittadini a viaggiare in tutto il mondo. Il capodanno si festeggerà la settimana del 21 gennaio, e milioni di persone protette ancora solamente da due dosi di vaccino viaggeranno, riportando in massa il covid nel paese. Infine, la terza ondata andrà da fine febbraio a metà marzo, periodo in cui i cinesi torneranno al lavoro dopo le vacanze. Insomma, sembra che la linea officiale del governo sul covid in Cina sia piuttosto sottostimata, forse anche per dimostrare che l’allentamento delle limitazioni ha un effetto positivo come nel resto del mondo, ma rimane nella realtà il nodo dei vaccini in Cina.
Covid in Cina: la situazione critica negli ospedali
Insomma, il covid in Cina ufficialmente non è più un problema, ma un articolo della BBC sembra dimostrare una realtà piuttosto diversa. Sabato il governo in conferenza stampa ha dichiarato che gli attuali livelli di vaccinazione offrono alla popolazione una buona protezione, affermando un 90% di adesioni al vaccino. Tuttavia, la maggior parte delle persone over 80 è ancora immunizzata solamente con due dosi di vaccino.
Inoltre, il vaccino per il covid in Cina non è uguale che nel resto del mondo. Il Paese adopera un vaccino prodotto internamente, così come avviene anche in Russia, e da tempo questi vaccini si sono dimostrati meno efficaci di quelli con tecnologia ad mRNA. In seguito ad una recente ondata, infine, gli ospedali cinesi sono stati costretti ad aumentare i posti letto nei reparti covid, ma si sono ugualmente riempiti rapidamente. A questa pressione, però, concorrerebbe, secondo la BBC, la diffusa percezione in Cina che con il covid sia necessario recarsi in ospedale anche con sintomi lievi o minori. Contestualmente, il governo dal 7 dicembre, quando sono state allentate le limitazioni, non ha segnalato alcun decesso per covid.