L’UDIENZA DELLA CGIL DI MAURIZIO LANDINI DA PAPA FRANCESCO
Lunedì 19 dicembre per la prima volta nella storia, una folta delegazione della Cgil sarà accolta in udienza da Papa Francesco in Vaticano: 5mila tra delegati, attivisti, dirigenti accompagneranno il segretario generale Maurizio Landini davanti al Santo Padre. Lavoro, pace, modello sociale, povertà: tantissimi i temi e le “assonanze” tra il mondo sindacale della sinistra e il Magistero del Santo Padre impegnato nella “cura degli ultimi”. «Abbiamo bisogno di ascoltare, vogliamo confrontarci, costruire percorsi unitari perché nessuno si salva da solo. Stiamo vivendo tempi davvero difficili con la guerra nel cuore dell’Europa, la minaccia di uno scontro nucleare che rischia di diventare reale, la crisi ambientale e la povertà che aumenta»: lo ha detto Landini nell’intervista ad “Avvenire” che anticipa la visita storica dal Pontefice.
«Mio rapporto con la fede? Posso dire che credo nella possibilità di lottare, qui ed ora, per affermare la libertà delle persone nel lavoro e credo nella giustizia sociale. E penso che per farlo serva anche superare qualsiasi diffidenza verso i diversi atteggiamenti personali. Fratellanza, per me, significa essere sempre pronti ad aiutare quelli che stanno peggio di te e renderli protagonisti del cambiamento delle loro condizioni», sottolinea il segretario della Cgil. “Avvenire” prova ad approfondire la differenza evidente però sui temi come il rispetto della vita e la battaglia contro l’aborto: Landini si limita a dire, «la Cgil non ha mai promosso l’aborto, che rimane un passaggio doloroso e traumatico nella vita di qualsiasi donna. Semmai ha sempre tutelato la salute e la sicurezza delle donne che possono decidere di non portare a termine una gravidanza per diversi motivi. Anche perché l’alternativa è il rischio che si torni agli aborti clandestini, con la morte di migliaia di donne». Su eutanasia e suicidio assistito, «non c’è una posizione formale della Cgil. È un tema sul quale mi interrogo. Certo, occorre anche ascoltare chi vive una condizione di sofferenza insopportabile. Credo sia fondamentale su temi di questa natura e portata l’apertura e la disponibilità all’ascolto reciproco».
“CAMBIAMO IL MODELLO SOCIALE”: L’APPELLO DI LANDINI ALLA CHIESA
I temi invece più “vicini” alla Chiesa, secondo Maurizio Landini, sono proprio quelli espressi da Papa Francesco nelle sue encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti: «abbiamo trovato una riflessione comune: questione ambientale e questione sociale sono strettamente connesse. E per affrontarle occorre cambiare il modello di sviluppo e promuovere una nuova fratellanza tra le persone, un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura. Siamo un sindacato che ha l’ambizione di essere un soggetto di trasformazione della società e quindi sentiamo particolarmente consonanti le parole del Papa che invitano a costruire una vera e propria rivoluzione, anche culturale, in termini di valori e di azione». La lotta contro le diseguaglianze, mettendo al centro le persone e il lavoro dignitoso, e un’economia non fondata solo sul profitto: di questo intende parlare con Papa Francesco il segretario della Cgil, «E, a unire tutti questi temi, un impegno forte, prioritario, per affermare la pace e superare la logica stessa della guerra».
Proprio sulla pace la posizione dei sindacati in questi mesi spesso si è avvicinata e molto agli appelli di pace lanciati dal Vaticano: «Noi non siamo mai stati neutrali, siamo stati fin dall’inizio contro la guerra, contro chi l’ha scatenata, la Russia, e dalla parte di chi è stato aggredito: gli ucraini. E a loro abbiamo fornito aiuti umanitari, abbiamo accolto le donne e i bambini che scappavano dai bombardamenti. Oggi non riusciamo a vedere ancora la conclusione della guerra, mentre si fa purtroppo più concreto il pericolo di un allargamento del conflitto, fino allo scenario peggiore: quello di uno scontro nucleare. Ora c’è bisogno di un cessate il fuoco, di una tregua per il Natale cattolico e ortodosso come ha proposto Andrea Riccardi, di aprire un vero negoziato di pace». Landini condivide il tema dello “scarto” denunciato da Papa Francesco fin dall’inizio del suo magistero: «è una realtà concreta in molti ambiti. Si diffondono le carestie nel mondo, crescono le diseguaglianze fra le nazioni e in ogni nazione, il lavoro viene considerato come una merce qualsiasi e con esso le stesse persone finiscono per perdere valore. Questa è la logica dello scarto: quella che misura tutto in base ai soldi anziché ai bisogni e al valore della persona».