Piero Coda, teologo, ha raccontato la fede e il mistero di Dio come ospite del programma Soul su Tv2000. “Il teologo è un innamorato di Dio, di quel Dio di cui ci ha mostrato il volto nella sua carne di uomo – esordisce, spiegando il fulcro della sua professione – Il teologo è innamorato di quell’umanità che cerca Dio e che trova in Dio la sua gioia, la sua verità, la sua pienezza”. Piero Coda riconosce di essersi avvicinato a Gesù “con una certa emozione romantica da ragazzo, poi l’ho incontrato vivo attraverso la testimonianza dei santi della porta accanto, di persone semplici che mi trasmettevano la fede. Per me fu uno choc in senso positivo incontrarlo vivo nella comunità cristiana e nella Chiesa, in quel luogo dove Cristo vive in mezzo a coloro che credono nel suo nome”.
Piero Coda esorta a “portare la croce assieme a chi la porta, è questa la vocazione del cristiano. La croce di Cristo è la croce portata da tantissimi, per alleviarla nella certezza che non è l’ultima parola”. Una croce che rappresenta “la parola dell’amore che assume la sofferenza per portare la luce, quindi la resurrezione, l’ultima parola del cristianesimo”. E davanti alle brutture del mondo e della guerra, come quelle che stiamo vivendo in questo tempo, Piero Coda ricorda che “Dio è amore, e lo è talmente tanto che per rispondere al dolore, alla sofferenza e al fallimento si è fatto questa realtà nel suo figlio Gesù. L’amore di Dio lo trasforma dall’interno e lo fa suo, lo vince sulla croce”.
Piero Coda, “cristianesimo non si può cambiare, me adattare messaggio al nostro tempo”
Piero Coda, ospite di Soul in onda su Tv2000, ribadisce con forza che apportare dei “cambiamenti sostanziali alla dottrina è contrario al dna del cristianesimo. Non è possibile, semmai il linguaggio e le formule devono essere adattate al tempo, ma la sostanza non può essere cambiata”. E ricorda che “il popolo di Dio è molto più maturo di quanto possa apparire” e “chiede la gioia di vivere la comunione e di testimoniare Cristo, in modo sereno e trasparente”. In merito all’istituzione del matrimonio e alla richiesta di aprirlo anche a coppie dello stesso sesso, Piero Coda spiega che “il matrimonio tra uomo e donna è riconosciuto da tutti come la forma della vita, del rapporto tra maschile e femminile, senza che questo voglia escludere” le altre coppie. E spiega che “occorre fare maggiore spazio alle donne”, ma che all’interno della Chiesa soltanto “minoranza esigua” nemmeno lo chiede, bensì “propone semmai di approfondire” questa questione.
Per Piero Coda, teologo, “il cristianesimo è Cristo, è Gesù, è la persona vivente. È un incontro, un avvenimento che trasforma la nostra vita, come dice Benedetto XVI, non è soltanto un riferimento etico. Cristo ha aperto nella storia dell’umanità un nuovo luogo in cui siamo chiamati ad abitare, a costruirlo insieme nella scoperta della paternità di Dio e nella fraternità, nella forza dello spirito santo”.