Angela Iannotta, giovane mamma (29 anni) di Santa Maria Capua Vetere che perse 60 kg in neppure 7 mesi dopo un intervento di bypass gastrico, finendo successivamente in coma per giorni, dal quale si risvegliò con 6 drenaggi e la tracheotomia, è intervenuta in collegamento audiovisivo a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele insieme al padre Mario. L’uomo ha rotto il ghiaccio, prendendo per primo la parola: “Angela ha perso tra i 60 e i 70 chili in pochissimi mesi. Si sentiva male, aveva le gambe gonfie, aveva un problema molto grosso. Ha quindi contattato il medico che l’aveva operata: lui l’ha fatta ricoverare in una clinica di Caserta per un altro intervento. Neanche così ha risolto il problema, finché non è finita al pronto soccorso, con un’operazione salvavita”.
Angela Iannotta, che in totale è finita sotto i ferri per cinque volte, ha fatto eco alle frasi del padre: “Decisi di fare questo intervento perché avevo i battiti cardiaci accelerati e notavo che il mio peso stava andando fuori controllo. Mi sono quindi rivolta a questo medico, che mi ha consigliato di fare il mini bypass gastrico. Subito dopo, pensavo che i problemi che accusavo fossero legati all’operazione invasiva. Tuttavia, la situazione peggiorava: vomitavo spesso, andavo sovente in bagno. Mi ricordo tutto di quei momenti, fino a quando sono stata operata d’urgenza in sala operatoria e mi sono poi risvegliata in terapia intensiva”.
ANGELA IANNOTTA, L’AVVOCATO: “LA FIRMA SUL CONSENSO INFORMATO NON È SUA”
Raffaele Crisileo, avvocato difensore di Angela Iannotta, a “Storie Italiane” ha svelato un clamoroso retroscena: “Le indagini sono state prorogate e posso dire che Angela Iannotta non ha mai firmato alcun consenso informato. Dopo la denuncia, c’è stato il sequestro delle cartelle cliniche. Ne abbiamo chiesto copia, perché il professore Francesco Corcione, che doveva assumere in carico Angela per tentare di salvarle la vita, ne aveva bisogno. Uno dei nostri consulenti di parte ha notato che la firma di Angela Iannotta sul consenso informato relativo al primo intervento, non corrispondeva alle firme poste dalla mia assistita su altre. Abbiamo nominato un grafologo di parte e Angela ha disconosciuto la propria firma. Non è mai stata informata sulle complicanze che avrebbe potuto portare questo intervento”.
Francesco Corcione, professore del policlinico della Federico II, ha commentato su Rai Uno: “Angela Iannotta era una ragazza obesa e per dimagrire la via più rapida era il mini bypass. Tuttavia, il chirurgo in un secondo momento le ha suggerito di ampliare la sacca dello stomaco, in modo da consentirle di avere un’alimentazione un po’ più corretta. Ci sono state complicanze nel secondo intervento, in quanto non è stata possibile la laparoscopia. Sfortunatamente, la sutura, nei giorni successivi, non ha tenuto nel retroperitoneo: aveva febbre, mal di pancia e la retroperitonite è divenuta seria”.