Ricetta dematerializzata, medici chiedono una proroga
La ricetta dematerializzata dovrebbe smettere di esistere il prossimo 31 dicembre. Introdotta nel corso della pandemia Covid, la prescrizione online inviata dai medici ai pazienti via email o per messaggio, non dovrebbe più essere prevista a partire dal nuovo anno. Il Sindacato Medici Italiani (Smi) è però preoccupato: “Se la norma sulla ricetta dematerializzata non dovesse essere prorogata oltre la scadenza del 31 dicembre, noi medici rischiamo di venire soffocati dalla burocrazia”, si legge nel comunicato.
La possibilità di inviare per via telematica la ricetta aveva salvato i medici da infiniti appuntamenti con i pazienti. Ora chiunque avrà bisogno di un medicinale o di una ricetta dovrà recarsi fisicamente nello studio del proprio medico di base. Anche chi è costretto ad assumere farmaci quotidianamente perché affetto da patologie croniche, non potrà fare altrimenti, nonostante non abbia bisogno di farsi visitare ogni volta per rinnovare la cura. Come sottolinea Ilfattoquotidiano, si tratta di un problema per un settore già oberato dalla burocrazia. Cristina Patrizi, segretario dell’Omceo Roma, l’Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri di Roma e provincia, dichiara al Fatto Quotidiano: “È fondamentale semplificare le norme prescrittive. Noi auspichiamo che il governo si faccia carico di questo per venire incontro alle esigenze dei medici, affinché il loro lavoro sia conforme alla nostra missione deontologica, che è quella di curare e fare diagnosi e terapia”.
Ricetta dematerializzata, le proteste dei medici per lo stop
Pina Onotri, segretario generale del Smi, spiega a IlFattoQuotidiano: “Il risultato sarà quello di ridurre ulteriormente la disponibilità di tempo per l’attività clinica”. I medici hanno infatti inviato una lettera a Orazio Schillaci: “Chiediamo al ministro la proroga della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale”. La prescrizione a distanza è stata introdotta durante l’emergenza Covid, per evitare di affollare gli studi medici. Dal 31 dicembre non ci sarà più: si tratta di un netto passo indietro rispetto alla dematerializzazione completa.
Il ritorno alla ricetta cartacea “causerebbe lunghe attese negli studi medici. La soluzione temporanea che auspichiamo è quella di una proroga di almeno un anno del provvedimento”, spiega Onotri. Secondo i medici, comunque, la ricetta dematerializzata dovrebbe “diventare uno strumento strutturale e auspichiamo, in questo senso, un impegno del governo e del Parlamento. Liberare i medici convenzionati del Servizio Sanitario Nazionale da impropri carichi burocratici è la scelta più giusta per valorizzare la professione, contrastare l’esodo dalla categoria, permettere di utilizzare più tempo alla cura e all’assistenza dei pazienti”.