Sanofi sviluppa un nuovo vaccino per il covid
Arriva in queste ore l’annuncio da parte della casa farmaceutica francese Sanofi dello sviluppo del loro nuovo vaccino per il covid, che usa una tecnologia completamente diversa da quelli attualmente in commercio nell’ambito del covid. La sua introduzione, dunque, potrebbe dare nuove speranze a tutte le persone che non si fidano della tecnologia ad mRNA, oppure dei virus inattivati, o che non possono ricevere, per un motivo o un altro, uno di questi due vaccini.
Il nuovo vaccino per il covid di Sanofi arriva, effettivamente, con un leggero ritardo rispetto alle sue controparti, ma questo non spaventa affatto il direttore generale di Sanofi, Charles Wolf, che ha parlato del nuovo vaccino con il quotidiano francese Le Parisien. Il loro vaccino si chiama VidPrevtyn Beta ed utilizza le classiche proteine ricombinanti, già impiegato nella maggior parte dei vaccini in commercio, anche per patologie diverse dal coronavirus. Sul ritardo nella produzione da parte di Sanofi, Wolf spiega che “un anno e mezzo fa, mentre lavoravamo al suo sviluppo, ci siamo subito resi conto che il mondo avrebbe avuto bisogno di richiami per combattere questo virus, perché l’immunità non dura a lungo. Il covid non è finito [e] perciò dobbiamo avere diverse soluzioni per tutta la durata di questa pandemia. Il nostro richiamo di proteine ricombinanti è ora uno dei tre vaccini di nuova generazione”.
Sanofi: “Richiamo efficace come Pfizer e Moderna”
Del nuovo vaccino sviluppato, il direttore di Sanofi ne parla con grande orgoglio, “testato, sviluppato e prodotto in Francia”, sostenendo anche che “secondo i primi dati, il nostro richiamo sarebbe efficace quanto quelli di Pfizer e Moderna“. L’Europa, racconta, per ora ha acquistato 70 milioni di dosi, che lui ritiene essere più che sufficienti per immunizzare ulteriormente la popolazione sensibile, o che ancora non si è convinta alla vaccinazione.
“Oggi più che mai è necessario vaccinarsi. È un gesto personale e collettivo. Per se stessi, per gli altri, per proteggere l’ospedale”, spiega Wolf, AD di Sanofi, “molti esperti avevano già messo in guardia sulla natura imprevedibile di questa epidemia e sull’eliminazione dei gesti di barriera. E avevano ragione”. “Siamo riusciti a sviluppare questo richiamo in due anni, invece dei soliti dieci”, spiega ancora, “continuando a produrre gli altri vaccini (Sanofi è produttrice del più importante e diffuso vaccino antinfluenzale, ndr.) e farmaci. Per il pubblico questo potrebbe non essere abbastanza veloce, ma per noi è un risultato scientifico”