Umberto Smaila si è commosso al ricordo della madre in diretta durante la trasmissione Bella Ma’, in onda su Rai 2. “Credo in Dio ma con riserva. Se potesse sentirmi, a mia mamma direi ‘ti voglio bene’” ha detto, trattenendo a stento la commozione. Nel corso del programma, Umberto Smaila ha parlato non soltanto della sua lunga carriera e del suo allontanamento dalla televisione per dedicarsi alla musica dal vivo e all’attività imprenditoriale, ma ha anche raccontato aneddoti e situazioni anche dolorose tratte dalla sua vita privata. Uno dei ricordi che ha voluto affidare ai telespettatori è proprio quello della sua adorata madre, morta nel novembre 2021 all’età di 95 anni e a cui era legatissimo.
“Mia mamma si chiamava Giuseppina, però da bambina si era data il nome di Mery. Sono figlio unico – racconta Umberto Smaila, prendendosi lunghe pause forse travolto dai ricordi – è stata una persona speciale anche per tutti quelli che l’hanno conosciuta. Era maestra, ha vinto tutti i concorsi possibili e immaginabili e aveva una calligrafia che mi sembrava quella di Toscanini. Era la mamma anche di tutti i miei amici. Aveva una cultura smodata, era un’avida lettrice e quando giocavamo a trivial tutti la volevano in squadra con loro, perché lei conosceva tutte le risposte”.
Umberto Smaila su Colpo Grosso: “all’epoca dissi che sarebbe stata ricordata in futuro”
Umberto Smaila, ospite in Rai durante la trasmissione Bella Ma’, ha anche dedicato delle parole a Silvio Berlusconi, di cui si è definito “un amico e fan, per tante ragioni”. Umberto Smaila ha infatti spiegato di condividere con lui “il suo modo disincantato di interpretare la vita, anche un po’ sopra le righe. Ma è anche stato il fondatore del nuovo Milan, di cui io sono tifoso”. E racconta un aneddoto, risalente a una “partita molto importante Milan-Barcellona” in cui avrebbe giocato Rivaldo, poi effettivamente passato al Milan: “Eravamo tutti curiosi di andarlo a vedere allo stadio di San Siro e quindi tutti volevano i biglietti, che non c’erano più. Allora ho telefonato a Paolo Berlusconi (fratello di Silvio Berlusconi, ndr) e gli ho detto che volevo tanto vedere questo Rivaldo. Lui mi ha detto di presentarmi a una determinata ora” ai cancelli e, una volta arrivato lì, Umberto Smaila ha trovato ad attenderlo lo stesso Silvio Berlusconi. “Mi diede due tessere, una per me e una per mia moglie – ricorda – dicendo ‘a me non le chiederanno’”.
Umberto Smaila ha anche affrontato il ricordo della valanga di polemiche che lo travolse all’epoca di Colpo Grosso. “Io sono riconoscente a tutti quelli che hanno criticato in maniera sciocca – ha ammesso con franchezza – Ho conservato un pezzo di trasmissione dove io dico: ‘vedrete come tra 40 anni sorrideremo di questo programma e tutto questo vi sembrerà assolutamente a portata della prima serata’”. E spiega che per quel programma così contestato “mi sono state suggerite delle idee, bisognava combattere contro un altro network televisivo e ci voleva un’idea forte come quella di Colpo Grosso”.