Squalo “zebra” partorisce senza il maschio a Chicago
Una femmina di squalo “zebra”, il cui nome scientifico è Stegostoma Fasciatum, ha partorito le uova di due cuccioli completamente da sola, senza l’aiuto del maschio che era con lei in vasca. Come spiega uno studio pubblicato sul Journal of Fish Biology, a cura di Kevin Feldheim, del “Field Museum of Natural History di Chicago”, lo studio ha cercato di comprendere da dove nascano queste nascite “vergini”.
Lo studioso ha spiegato, come spiega il Corriere, che fino ad ora si era a conoscenza soltanto di un altro caso di squali nati per partenogenesi. In natura un vasto numero di uccelli, rettili, anfibi e pesci utilizzano la partenogenesi per riprodursi quando i compagni non ci sono o sono difficili da trovare. “Ma il processo può essere rischioso: gli animali nati attraverso la partenogenesi generalmente hanno una durata di vita più breve e sono spesso sterili, il che potrebbe spiegare perché le specie di vertebrati capaci di riproduzione asessuata raramente scelgono di utilizzarla a meno che non siano senza opzioni” ha spiegato lo scienziato.
Come funziona la partenogenesi
Gli studi sullo squalo zebra, effettuati da Feldheim e dai suoi collaboratori, hanno scoperto che la femmina aveva partorito due squali per partenogenesi perché “Il loro Dna non corrispondeva a nessuno dei due squali maschi nella vasca. Cosa che ha fatto pensare subito alla partenogenesi. Un altro aspetto che ci ha insospettiti, è stato il fatto che per schiudere le uova ci sia stato bisogno di alcuni assistenti. Di solito, si schiudono da sole”. Entrambi gli squali sono purtroppo sopravvissuti solo pochi mesi: “Sarebbero morti per avere ereditato più copie delle varianti genetiche difettose della madre” ha spiegato ancora Feldheim.
La partenogenesi può portare alla nascita di solo femmine. Il motivo è che il sesso lo determina il maschio, portando il cromosoma Y, ha sottolineato Ferdinando Boero, vicepresidente di Marevivo, l’associazione nazionale per la tutela del mare e delle sue risorse. “La femmina ha cromosomi uguali, XX, mentre il maschio potrebbe essere dotato di cromosoma X oppure Y: dal primo nascerebbe un maschio e dall’altro una femmina” ha spiegato ancora. Gli squali zebra sono in vista di estinzione e dunque capire come si possano riprodurre senza il maschio è fondamentale. Lise Watson, autrice dello studio scientifico, ha sottolineato: “Conoscere meglio la partenogenesi e confermare la composizione genetica delle nostre popolazioni negli zoo e negli acquari è fondamentale per prendere decisioni basare su evidenze scientifiche nel nostro lavoro”.