Luca Sguazzini, concorrente di “Ballando con le Stelle” nel 2016, ha rischiato di morire poco più di due mesi fa. A raccontare la sua vicenda è stato lui stesso, insieme alla moglie Sara Bertagnolli (e alla loro piccola Luce, ndr), ai microfoni di “Storie Italiane”, programma di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Proprio la consorte di Sguazzini ha rivelato cosa è accaduto la notte del 24 ottobre: “Luca mi ha chiesto improvvisamente aiuto e ha iniziato ad avere una crisi epilettica, smettendo di respirare. Ha avuto due ictus in casa, poi in ospedale a Torino ne ha avuto un terzo. Fortunatamente, l’ambulanza è arrivata subito e io sono riuscita a fargli il massaggio cardiaco. Poi, il team dell’ospedale Le Molinette è stato fantastico, perché ha capito subito la causa dei malori”.
La moglie di Luca Sguazzini ha poi rivolto un invito “a tutti quanti, a prescindere dal mestiere e dall’età, a frequentare un corso di pronto soccorso, perché può salvare vite: io avevo fatto un corso alle superiori e un altro quando lavoravo in Svizzera. Quando Luca ha smesso di respirare, non sapevo cosa stesse accadendo, però ho subito chiamato l’ambulanza e ho seguito le direttive dell’operatrice al telefono. Sono riuscita a non bloccarmi e a ricordarmi quello che bisogna fare, ossia tenere la persona in vita”.
LUCA SGUAZZINI: “HO RISCHIATO DI NON VIVERE IL PRIMO NATALE DI MIA FIGLIA LUCE”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Luca Sguazzini ha descritto in prima persona il dramma vissuto: “Quando mi sono svegliato in ospedale, avevo tutta la parte sinistra del corpo paralizzata, non sentivo nulla. Ho avuto un percorso riabilitativo veloce, sono stato fortunato. Ora tutte le settimane vado in ospedale: sto prendendo anticoagulanti, sono sotto controllo. Avevo perso sei chilogrammi, quindi ora non ho molta forza e non posso nemmeno fare sforzi in questo momento. La cosa più bella è essere qua, avere potuto festeggiare il primo Natale con nostra figlia Luce. Ho rischiato veramente di non essere qua”.
Il recupero di Luca Sguazzini è stato “miracoloso – ha concluso la moglie Sara –: ricominciare a camminare e tornare a essere autonomo in appena tre settimane è veramente un miracolo”.