Zakia Seddiki, moglie di Luca Attanasio: “Univa le persone”
Zakia Seddiki, moglie di Luca Attanasio, ambasciatore italiano ucciso in Congo nel febbraio del 2021, combatte quotidianamente per tenere viva la memoria del marito. A nome del diplomatico sono state attivate 40 borse di studio per giovani in 12 diversi Paesi, quasi tutti africani. La donna, a La Stampa, ha parlato così: “Luca aveva le forze di unire le persone e sta continuando a farlo”.
Il progetto è della fondazione Mama Sofia, di cui Seddiki è presidente, con l’università telematica eCampus. I ragazzi saranno individuati dalle imbastate attraverso dei bandi specifici e poi frequenteranno corsi di lingua italiana per prepararsi ai corsi universitari. “Luca amava ripetere che essere ambasciatore è una missione, significa non lasciare indietro nessuno in qualsiasi parte del mondo”, ha spiegato ancora Seddiki. Gran parte dell’attenzione è focalizzata sul progetto di Mama Sofia che la moglie dell’ambasciatore presenterà alla Farnesina: “Mi commuove riuscire a fare qualcosa di concreto insieme a tutti questi colleghi di Luca, condividere questo impegno con loro, che fanno lo stesso lavoro e sanno cosa significa. Luca era una persona concreta, voleva aiutare gli altri in modo tangibile ed è bello dare continuità”.
Zakia Seddiki: “Per me e le mie figlie è complicato”
Zakia Seddiki e Luca Attanasio hanno insieme tre figlie: una di cinque anni, due di quattro. “Le cresco pensando a lui, ai valori che condividevamo, e in loro rivedo il suo amore”, ha raccontato Seddiki a La Stampa. “È ancora molto complicato per noi, la ferite è fresca e fa male. Le bambine chiedono sempre di papà. La verità è che non riusciamo ad accettare quello che è successo. Ancora più dei progetti della fondazione, la famiglia che abbiamo costruito rappresenta la vera continuità della vita con lui. Il mio primo pensiero è essere una buona madre, cerco di essere presente e per fortuna ho mia mamma che mi aiuta”.
Nonostante il dolore, Seddiki ha le idee molto chiare sulle priorità: “Voglio far crescere le bambine secondo i valori e le idee che io e Luca condividevamo: la pace, l’umanità, il rispetto dei diritti umani. Così sento di onorare la memoria di Luca, di dare loro anche il suo amore”. La moglie dell’ambasciatore ucciso in Congo vuole ora giustizia: “La chiede un intero Paese. L’Italia quel figlio ha perso due suoi figli”.