Gismondo: “Non c’è trasparenza nei dati”
Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, è intervenuta ai microfoni di AdnKronos Salute per parlare del boom di contagi Covid in Cina. Dopo l’allentamento delle misure restrittive conosciute come “politica zero Covid”, che per tre anni hanno costretto la popolazione cinese ad un lockdown permanente, con interi quartieri chiusi non appena fosse riscontrato un caso, e a ricoveri in ospedale anche per chi fosse positivo senza sintomi e per tutti i primi contatti, la situazione è precipitata. Da qualche settimana il Governo ha deciso di allertare le misure dopo le proteste della popolazione ma le conseguenze non si sono fatte attendere.
“La situazione Covid in Cina non è assolutamente chiara, per la continua non trasparenza nella trasmissione dei dati” ha affermato Gismondo. Proprio per questo motivo “è necessario poter controllare l’ingresso di nuove varianti anche se non è evitabile” perché i virus non conoscono confini, ha spiegato l’esperta.
Gismondo: “Controllo delle varianti allargabile ad altre aree”
All’aeroporto di Milano Malpensa da qualche giorno sono tornati i tamponi per le persone in arrivo dalla Cina. Non si tratta di una misura obbligatoria bensì fortemente consigliata in quanto sarà necessaria per il sequenziamento delle varianti: i primi risultati dovrebbero arrivare proprio mercoledì 28 dicembre, avendo l’aeroporto iniziato i test il 26. “La Regione Lombardia sta già procedendo con la sorveglianza e il sequenziamento, che viene fatto anche nel nostro laboratorio del Sacco”, ha spiegato Maria Rita Gismondo all’AdnKronos.
Si tratta dunque di una misura di prevenzione utile a intercettare eventuali nuove varianti in arrivo dalla Cina, dove in poche settimane si sono registrati 3.500.000 casi. “In questo momento il controllo delle varianti in arrivo dalla Cina è auspicabile e secondo me è allargabile anche ad altre aree se dovessero essere interessate da una circolazione virale analoga a quella cinese” ha concluso Gismondo.