Louisa May Alcott sarebbe transgender. Lo ha affermato l’autore transgender Peyton Thomas in un articolo pubblicato dal New York Times. Thomas ha infatti riportato le parole di Louisa May Alcott, autrice di “Piccole Donne”, che in un’intervista affermò: “Sono più che mezza convinta di essere l’anima di un uomo, messa da qualche scherzo della natura in un corpo di donna”. Secondo Thomas, Alcott “forse non conosceva la parola ‘transgender’, ma certamente conosceva la sensazione che descrive” e ha aggiunto che “in assenza di una negromanzia che risolva la questione, dobbiamo basare la nostra comprensione dell’identità della Alcott sui suoi scritti”.
Louisa May Alcott aveva infatti scritto in una nota del suo diario alcune frasi, riportate da Peyton Thomas nel suo articolo per il New York Times, quali “desidero essere un uomo”. A Whitman scrisse “sono nata con lo spirito e l’ira di un ragazzo”, ricordando che da bambina “non mi importava molto delle cose femminili”. Thomas già a inizio anno aveva affermato che Alcott fosse transgender parlando di lei utilizzando i pronomi maschili per rafforzare la sua tesi e aveva scritto su Twitter che “Lou Alcott semplicemente non ha vissuto la sua vita come una donna”. La tesi di Peyton Thomas non ha mancato di scatenare una vera bufera sul web, che lo ha accusato di sessismo e ha rifiutato la possibilità di applicare il concetto di transgender a una persona vissuta nel 19esimo secolo.
Louisa May Alcott icona transgender? “È stupido oltre che sessista”
Louisa May Alcott transgender, l’ipotesi avanzata dallo scrittore Peyton Thomas ha sollevato una lunga polemica su Twitter. “Questa è una cosa così stupida – ha twittato in risposta Scott Morefield – e anche sessista, ma soprattutto stupida”. Anche l’autrice AJ Kay è intervenuta sull’ipotesi che Alcott potesse essere transgender, twittando queste parole: “Alcott rifiutò gli stereotipi sessisti e le limitazioni socialmente rafforzate, sinonimo di essere donna all’epoca – lo stesso marchio di stereotipi sessisti e limitazioni socialmente rafforzate che derivano dal suggerire che le donne forti e indipendenti devono essere uomini”.
“Riscrivere la storia come fanfic per feticci sessuali è ormai un’intera specialità accademica e giornalistica” ha replicato Mark Hemingway su Twitter. Contro l’ipotesi avanzata da Peyton Thomas si è scagliato anche T. Becket Adams scrivendo che “a quanto pare, le persone del XIX secolo, che scrivevano molto meglio di noi oggi, possedevano vocabolari robusti e, a differenza di oggi, erano in grado di spiegare, descrivere e comprendere se stessi al di là della semplice identità sessuale”.
The word “transgender” did not exist during the life of ‘Little Women’ author Louisa May Alcott. But @peytonology asks whether it might be the best word to capture the experience of an author who wrote about having a “boy’s spirit” and a “man’s soul.” https://t.co/7728p9aAv2
— New York Times Opinion (@nytopinion) December 24, 2022