GIANMARCO TAMBERI: “LE OLIMPIADI DI TOKYO FURONO POESIA”
Gianmarco Tamberi tra salto in alto e basket in una bella intervista che il campione olimpico di salto in alto ha concesso al quotidiano Libero in edicola oggi. La sua bacheca è sterminata: l’oro alle Olimpiadi di Tokyo, oro ai Mondiali e agli Europei indoor, due ori agli Europei all’aperto ad Amsterdam 2016 e lo scorso agosto a Monaco di Baviera, gli manca solo il Mondiale all’aperto. Gianmarco Tamberi è un personaggio anche lontano dalla pedana e Gimbo racconta come è nata la sua celebre ‘Mezza Barba’, ormai andata in pensione: “Fu un rito scaramantico iniziato nel 2011, un modo per stemperare la tensione durante le gare importanti. Cominciai a radermi solo la parte destra del viso. Poi a Tokyo tagliai tutto e vinsi ugualmente l’oro. Così, addio mezza barba”.
Tokyo è il culmine, a maggior ragione dopo l’enorme delusione dell’infortunio che gli aveva tolto Rio 2016 nel momento migliore della sua carriera: “Immagina un ragazzo di 26 anni, reduce dalla vittoria agli Europei indoor dove avevo realizzato il proprio personale con 2,39, quindi in forma, che cerca una medaglia ai Giochi. Fu un infortunio che mi tagliò le gambe. A Tokyo avevo l’occasione della vita e l’ho colta in una giornata pazzesca che non dimenticherò mai. Quell’oro olimpico è stato vibrante, vinto ex aequo con il mio amico Mutaz Barshim dopo che avevamo saltato entrambi 2,37. Evento raro ai Giochi. Quella finale fu una poesia”. Pazienza se qualcuno disse che avrebbero dovuto fare lo spareggio e non condividere l’oro: “Non ho prestato molta attenzione a quelle cattiverie. Cosa c’è di più bello e olimpico che vincere due ori a pari merito dopo aver saltato una misura incredibile?”.
GIANMARCO TAMBERI: IL MATRIMONIO E LA PASSIONE PER IL BASKET
Il 2022 ha portato a Gianmarco Tamberi l’oro agli Europei di Monaco, il futuro porterà nel 2024 gli Europei casalinghi di Roma e le Olimpiadi di Parigi, finalmente con il pubblico, perché l’unico neo di Tokyo è stato il silenzio dello stadio vuoto per Covid. Il 2023 invece vedrà un nuovo assalto all’oro dei Mondiali all’aperto: “Io credo che non mi sentirò mai veramente appagato. Per tutta la mia carriera è stato così, vivo sempre la rincorsa a un obiettivo”. La vittoria di Monaco ha dato a Gimbo un piacere speciale, nel luogo delle tragiche Olimpiadi del 1972, oltre al piacere del pubblico che rimase a vedere la gara nonostante il diluvio. La famiglia è un perno fondamentale per Gianmarco Tamberi, anche se si è separato dal padre come allenatore e non ha ancora scelto l’erede: “Ci voglio pensare bene, non ho fretta. Per ora mi alleno e gareggio da solo. Al momento cerco un preparatore atletico”.
Il grande salto del 2022 è stato però il matrimonio con Chiara: “Un salto esaltante”. Il loro legame è consolidato da tempo e Gianmarco Tamberi non nasconde il desiderio di paternità, anche se non ci sono ancora novità su quel fronte: “Amo i bambini e, se vedessi uno di loro che si avvicina all’atletica gli direi: persegui i tuoi sogni, coltivali, non scoraggiarti di fronte alle difficoltà e non pensare mai ‘voglio diventare un campione’. L’importante è non arrendersi perché uno sport fatto a qualsiasi livello è la vera scuola di vita”. Infine, c’è spazio per la grande passione di Gianmarco Tamberi, che è il basket: “Dietro casa mi sono fatto costruire un mezzo playground. Sogno la Nba e di volare a canestro su quei campi contro Lebron o Curry. Ma, appunto, è un sogno. La mia squadra del cuore sono i Houston Rockets che se la stanno passando malino in questo stagione. Parecchio”.