L’utilizzo obbligatorio delle mascherine come misura anti covid nei luoghi a rischio, è stato prorogato fino al 30 aprile dell’anno prossimo, 2023. Ad annunciarlo nelle scorse ore è stato il ministro della salute, Schillaci, che ha fatto sapere: “Ho firmato la proroga dell’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie e nelle Rsa fino al 30 aprile prossimo”. La misura era valida fino al 31 dicembre, quindi fino a domani, ma alla luce dei numerosi casi di covid ed influenza delle ultime settimane, e tenendo conto delle notizie che giungono dalla Cina, l’esecutivo Meloni ha ben pensato di prorogare di altri quattro mesi l’uso delle mascherine a protezione dei pazienti ospedalieri e degli anziani.
E a proposito della Cina Schillaci ha spiegato: “Un unicum paradossale, le immagini delle megalopoli sono state un’icona della malattia, norme impressionanti e inaccettabili per una democrazia. Solo 4 milioni di casi segnalati a fine novembre. Poche le vaccinazioni in Cina, scarso livello di protezione dei vaccini utilizzati, poche dosi di chiamo. Omicron fino a poco tempo fa ha circolato poco con una bassa immunità ibrida. Poi questo autunno la tempesta perfetta”.
MASCHERINE IN RSA E OSPEDALI FINO AL 30 APRILE, SCHILLACI: “SITUAZIONE CINA…”
In ogni caso, almeno per ora, in Italia non sembrano esservi particolari ripercussioni sui casi covid: “I primi risultati di laboratorio evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante – ha detto ancora Schillaci -. Le informazioni che arrivano dal Paese asiatico sono insufficienti e poco affidabili”.
L’Italia ha deciso di attivare il tampone obbligatorio per tutti i passeggeri che provengono dalla Cina ma secondo l’Ecdc, i centri di controllo europei delle malattie, si tratta di uno screening “ingiustificato”. Chi proviene dal territorio cinese e giunge nel nostro Paese è obbligato a presentare un tampone effettuato non più tardi delle 72 ore antecedenti l’arrivo o nelle 48 ore antecedenti se il test è antigenico.