La legge di bilancio ha stabilito quali potrebbero essere le fasce di aumento per le pensioni del 2023. Come sappiamo infatti le pensioni dovranno essere rivalutate sulla base dell’inflazione, questo avviene seguendo un indice perequativo che calcola l’incremento medio delle pensioni sulla base dell’inflazione media per tutto il 2022.
Nel 2023 quindi la maggior parte degli assegni pensionistici subiranno un aumento. Soprattutto, ad aumentare saranno anche le pensioni rivolte ai superstiti, come quelle di reversibilità. Ecco quali sono gli aumenti che scatteranno a partire dal primo gennaio 2023.
Pensioni di reversibilità 2023: gli aumenti sulla base dell’indice perequativo
Anche le pensioni di reversibilità saranno soggette a una rivalutazione nel 2023 pari al 7,3%, calcolate sulla base del tasso di inflazione registrato in tutto l’arco del 2022. Lo ha previsto la legge di bilancio che ha stabilito come nel 2023 tutti gli assegni pensionistici debbano essere soggetti ad un aumento, questo avviene ogni anno sulla base del tasso di inflazione che viene calcolato sulla base dell’indice perequativo.
La pensione di reversibilità spetta a coloro che sono i superstiti di un assicurato che ha percepito l’assegno pensionistico. Pperché possa essere erogata la pensione di reversibilità, è necessario che l’assicurato abbia raggiunto 15 anni di anzianità assicurativa oppure contributiva, ma anche 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di questi almeno tre nel quinquennio anteriore alla data del decesso.
Pensioni di reversibilità 2023: le 6 fasce di aumento stabilite dalla legge di bilancio
Naturalmente i superstiti non percepiranno l’assegno integrale, la quota percentuale potrà essere liquidata in forma ridotta sulla base della composizione del nucleo familiare. Ad esempio potranno usufruire dell’assegno i coniugi, i coniugi separati, i figli, i nipoti e i genitori a carico per 65 oltre ai conviventi di fatto.
Il governo Meloni ha deciso di modificare le fasce di rivalutazione che ammontano a tre, con altri sei scaglioni tramite l’introduzione di nuovi parametri che riconducono gli aumenti in maniera progressiva alle sei fasce di perequazione delle pensioni, che genereranno gli aumenti a partire dal primo gennaio 2023 sono:
- 100% fino a 4 volte il trattamento minimo, circa 2100 l’80% per gli assegni pari o inferiore a 5 volte il minimo quindi pari a 2.626 euro;
- il 55% per le pensioni tra le 5 e 6 volte il trattamento minimo e quindi 3150;
- il 50% tra 6 e 8 volte il minimo quindi per gli assegni di 4200;
- il 40% per le pensioni tra 8 volte e 10 volte il minimo e quindi pari a 5.250 euro;
- il 35 per cento per le pensioni superiori a 10 volte il minimo.