Neri Parenti, oltre venti film con Paolo Villaggio: “Era cattivissimo, eppure lo amavano tutti”
Neri Parenti si è raccontato al Corriere della Sera, regalando curiosità e aneddoti di una carriera cinematografica ricca di soddisfazioni e ricordi indelebili. Tra le collaborazioni più importanti del produttore e registaPaolo Villaggio. “Ero stato scelto per co-dirigere Fantozzi contro tutti dopo l’addio di Luciano Salce, avevo solo 29 anni“. A dispetto dei timori vista la giovane età, Neri Parenti spiega: “Mi era stato assicurato che Villaggio era entusiasta di lavorare con me”. Il regista ha poi parlato del momento del primo incontro, con il compianto attore che si rivolse a lui con freddo: “Scusi, lei chi è“.
Neri Parenti ha continuato il racconto con il simpatico aneddoto della mongolfiera:”Giravamo in Kenya, a nostra insaputa Paolo aveva prenotato un giro panoramico. ‘Vado un attimo in bagno’ , ci disse”. Il regista, preoccupato per l’assenza preoccupata, scopre che in realtà i piani di Paolo Villaggio erano ben altri. “A un tratto lo vidi passare in cielo sopra la mia testa. Salutava con la mano”. Sul rapporto con gli altri attori, ha menzionato il piccolo scherzo per Massimo Boldi. “Paolo gli suggerì di masticare ghiaccio tritato per non impappinarsi. Invece gli si bloccò la lingua”.
Neri Parenti, l’attentato dell’11 settembre a riprese già iniziate: “Aurelio De Laurentiis non si voleva arrendere”
Neri Parenti ha toccato diversi punti della sua carriera nell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera, tra alti e bassi. Uno dei momenti a suo dire più delicato risale al 2001, esattamente in relazione al triste attentato alle Torri Gemelle avvenuto l’11 settembre di quell’anno. Il regista era impegnato con le riprese del nuovo cinepanettone, Natale a New York, ma dovette cambiare tutto a riprese già iniziate. “Prima di imbarcarci ci fu l’attentato alle Torri Gemelle, non partimmo più” – spiega Neri Parenti al Corriere della Sera – “Aurelio De Laurentiis non si voleva arrendere ma gli attori insorsero.
Neri Parenti ha parlato di come, in maniera surreale ma convinta, l’allora produttore volesse parlare direttamente con Bin Laden in persona per avere rassicurazioni. “Ordinò alla sua segretaria di cercare Bin Laden, lei non batté ciglio”. Alla fine però, spiega il regista, le vicende politiche e l’instabilità del momento vietavano in ogni modo la possibilità di procedere. Viste le circostanze, la pellicola venne stravolta: “Ripiegammo su Amsterdam e il titolo diventò Merry Christmas“.
Maradona e il cinema: quando Neri Parenti accettò le sue bizzarre condizioni pur di ingaggiarlo
Nel corso della sua carriera, Neri Parenti non può che avere un piacevole ricordo della sua collaborazione con il grande Diego Armando Maradona, con il quale ha avuto l’onore di lavorare per la realizzazione del film Tifosi. Ricordando l’avvenimento, ha spiegato al Corriere della Sera alcuni retroscena riguardo l’ingaggio e l’arrivo del Pibe de Oro sul set.
“E’ stata dura. Accettò ma alle sue condizioni.” Spiega Neri Parenti, entrando poi nel merito delle richieste particolari avanzate dal grande Diego Armando Maradona: “Le condizioni? Non girare a Napoli, farlo in pochi giorno, poter interrompere appena era stanco”. Inoltre, il regista racconta di come arrivarono a prenotare un appartamento solo per lui a Roma, assecondando qualsiasi ulteriore esigenza al fine di garantirsi il suo contributo. “Fino all’ultimo non sapevamo nemmeno se si sarebbe presentato. Arrivò di notte, scusandosi con tutti”. Neri Parenti, assicura al Corriere della Sera, conserva ancora oggi un regalo speciale simbolo di quell’esperienza. “Alla fine mi regalò la sua maglia dell’Argentina con dedica ‘al mio regista preferito’ “.